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DEUTSCHLAND Bundesrepublik Deutschland Fehlprägungen 1 Euro-Cent o. J. (2002-). Mehrfache Zweifachprägung. 2.29 g. Sehr selten. FDC.

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FRANKREICH Königreich 5. Republik, 1959-. 10 Euro-Cent 1999. Erstprägung mit feinem Riffelrand. Offiziell in der Münzstätte entwertet. 4.08 g. Sehr selten. FDC.

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Germania
Germania – Bandiera Germania - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Germania - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Repubblica Federale di Germania
Nome ufficiale (DE) Bundesrepublik Deutschland
Lingue ufficiali Tedesco
Altre lingue Minoranze linguistiche riconosciute
Capitale Coat of arms of Berlin.svg Berlino  (3 531 201[1] ab. / 2015)
Politica
Forma di governo Repubblica parlamentare federale
Presidente federale Frank-Walter Steinmeier
Cancelliera federale Angela Merkel
Indipendenza 24 maggio 1949 da:
Ingresso nell'ONU 18 settembre 1973
Ingresso nell'UE 25 marzo 1957
(membro fondatore)
Superficie
Totale 357 030[1] km² (64º)
% delle acque 2,18%
Popolazione
Totale 81 800 000 (eurostat) [2] ab. (2017) (15º)
Densità 228 ab./km²
Tasso di crescita -0,197% (2014)[3]
Nome degli abitanti Tedeschi
Geografia
Continente Europa
Confini Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Svizzera
Fuso orario UTC+1
UTC+2 in ora legale
Economia
Valuta Euro[4]
PIL (nominale) 3 429 519[5] milioni di $ (2012) ()
PIL pro capite (nominale) 41 902 $ (2012) (19º)
PIL (PPA) 3 167 416 milioni di $ (2012) ()
PIL pro capite (PPA) 38 666 $ (2012) (17º)
ISU (2016) 0,926 (molto alto) ()
Fecondità 1,4 (2010)[6]
Consumo energetico 0,67 kWh/ab. anno
Varie
Codici ISO 3166 DE, DEU, 276
TLD .de, .eu
Prefisso tel. +49
Sigla autom. D
Inno nazionale Das Lied der Deutschen (Il Canto dei tedeschi)
; viene cantata la terza strofa, che comincia con le parole Einigkeit und Recht und Freiheit (Unità, giustizia e libertà).
Festa nazionale 3 ottobre
Germania - Mappa
Evoluzione storica
Stato precedente Germania Ovest Repubblica Federale di Germania
Germania Est Repubblica Democratica Tedesca
 

Coordinate: 51°N 10°E / 51°N 10°E51; 10

La Germania (/ʤerˈmanja/[7]), ufficialmente Repubblica Federale di Germania (in tedesco: Bundesrepublik Deutschland, /'bʊndəsʀepʊˌbli:k 'dɔʏ̯tʃˌlant/) e nel linguaggio comune più semplicemente Deutschland, è uno Stato membro dell'Unione europea situato nell'Europa centro-occidentale. La Germania è una repubblica federale parlamentare di sedici stati (Länder). Capitale e maggiore città per numero di abitanti è Berlino.

Confina a nord con la Danimarca ed è bagnata dal mare del Nord e dal mar Baltico, ad est confina con la Polonia e la Repubblica Ceca, a sud con Austria e Svizzera, e ad ovest con Francia, Lussemburgo, Belgio e Paesi Bassi. Il territorio della Germania copre una superficie di 357 023 km² ed è caratterizzato da un clima atlantico nella parte nord-occidentale e continentale nella parte sud-orientale. Con 82 200 000 abitanti,[2] è il più popolato tra gli stati membri dell'Unione europea, e per destinazione dell'immigrazione internazionale è il secondo paese al mondo, preceduta solo dagli USA.[8]

La regione denominata oggi Germania fu abitata da diversi popoli germanici, conosciuti e documentati già dal 100 a.C. A partire dal X secolo questi territori tedeschi hanno dato contributo alla parte centrale del Sacro Romano Impero che si protrasse sotto varie forme fino al 1806. Nel corso del XVI secolo, il nord della Germania divenne il centro della Riforma protestante. Come moderno stato nazionale, il Paese venne unificato nel 1871 dopo la Guerra franco-prussiana. Nel 1949, dopo la Seconda guerra mondiale, la Germania venne divisa in due stati separati – Repubblica Federale di Germania (Germania Occidentale o BRD) e Repubblica Democratica Tedesca (Germania Orientale o DDR) – lungo i confini d'occupazione alleati. I due Stati si riunificarono solo nel 1990. La Germania Occidentale fu un membro fondatore della Comunità economica europea (CEE) nel 1957 (che divenne Unione europea nel 1992). Partecipa dal 1995 agli accordi di Schengen e ha adottato la moneta unica europea, l'euro, nel 2002 in sostituzione del marco tedesco.

La Germania è altresì un membro dell'ONU, della NATO, dell'Unione europea, del G7, del G4 e firmatario del protocollo di Kyoto. La Germania è la quarta potenza economica mondiale dopo Stati Uniti, Cina e Giappone; è la quarta più grande economia in termini di PIL nominale e la quinta in termini di parità di potere d'acquisto. È il secondo più grande paese esportatore dopo la Cina e il secondo importatore di merci. In termini assoluti, la Germania assegna il secondo più grande bilancio annuale in aiuti allo sviluppo internazionale[9] mentre le sue spese militari la classificano come sesta.[10] Il Paese ha sviluppato un elevato standard di vita e detiene una posizione chiave negli affari europei oltre ad una moltitudine di strette partnership a livello globale.[11] La Germania è riconosciuta come capolista in vari settori scientifici e tecnologici.[12]

Etimologia della Germania[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Nomi della Germania.

Il nome in lingua italiana dello stato deriva dal latino Germania, probabilmente di origine gallica, già presente in fonti romane del III secolo a.C. riguardanti le popolazioni del Nord della Repubblica.[13] Giulio Cesare usò la parola Germani per indicare le popolazioni al confine del Reno nel Commentarii de bello Gallico (58 - 49 a.C.). Oltre che nella lingua italiana, il termine viene usato anche nella lingua inglese (esonimo Germany ed etnico german).

L'endonimo (Deutschland) deriva dall'alto tedesco antico diutisc, derivato a sua volta dal proto-germanico *Þiudiskaz ("della gente"), nome composto da *þeudō ("popolo") + suffisso *-iskaz. Probabilmente deriva dal proto-indoeuropeo *teuta ("popolo").[14] Da questo gruppo etimologico derivano deutsch e Theodiscus (termine del latino medievale usato per indicare i popoli parlanti lingue germaniche durante l'Alto Medioevo), da cui deriva l'etnico in lingua italiana tedesco.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Germania e Prussia.

Popolazioni tedesche[modifica | modifica wikitesto]

La Germania era abitata prima dell'arrivo dei Germani prevalentemente da tribù celtiche in particolare nelle regioni meridionali.

Espansione dei Germani (750 a.C.-1 d.C.).

Provenienti dalla Scandinavia meridionale e dalla Germania settentrionale, alcune tribù germaniche iniziarono l'espansione verso sud, est e ovest intorno al V secolo a.C., entrando in contatto con le tribù celtiche della Gallia e con popolazioni baltiche e slave dell'Europa orientale. Poco si conosce delle fasi iniziali e più antiche della storia germanica, se non per mezzo degli interscambi e interazioni con l'Impero romano, ricerche etimologiche o ritrovamenti di reperti archeologici.[15]

Sotto l'Impero di Augusto (27 a.C - 14 d.C.), il generale romano Nerone Claudio Druso, suo figlio adottivo, invase e conquistò la Germania (termine usato dai Romani per definire il vasto territorio compreso tra il Reno e l'Elba mentre più ad est era la Sarmazia). Fu in questo periodo che le tribù germaniche entrarono maggiormente in contatto con la cultura, le conoscenze e le tattiche militari romane, pur mantenendo la loro identità tribale. Anche se non avvenne mai l'effettiva romanizzazione della maggior parte delle tribù germaniche, tra il 12 a.C. e il 9 d.C. il paese si trovò sotto il dominio delle legioni e diverse trasformazioni culturali avvennero tra i suoi abitanti, che iniziarono a diventare sedentari e adottarono diverse innovazioni tecnologiche, civili e militari, portate dagli invasori. Nel 9 d.C. tre legioni romane guidate dal Governatore Quintilio Varo vennero annientate da un esercito formato dalla coalizione di diverse tribù germaniche guidate da Arminio, principe dei Cherusci, nell'imboscata della foresta di Teutoburgo.

Successivamente il generale Germanico, figlio di Druso, invase nuovamente il paese con un numeroso esercito, realizzando operazioni per via terrestre, fluviale e marittima. Dopo una serie di massacri e anche affrontando situazioni molto rischiose, i romani riuscirono a schiacciare la lega ribelle guidata da Arminio in due battaglie presso il corso del fiume Visurgis (Weser). In seguito ai danni provocati da una tempesta quando l'esercito tornava in Gallia attraverso il Mare del Nord, Germanico venne richiamato dall'allora imperatore Tiberio, e inviato in missione verso l'Armenia, quando era vicino a riconquistare i territori precedentemente occupati fino all'Elba. In questo modo, il territorio oltre il corso del Reno e del Danubio rimase al di fuori del mondo romano, eccettuando un tratto della striscia littorale e la regione degli "Agri Decumates" (conquistata effettivamente alcuni decenni più tardi, odierno Baden-Württemberg).

Ai tempi di Tacito, verso il 100 d.C., alcune tribù germaniche abitavano stabilmente lungo la riva destra del Reno e a nord del Danubio (il limes renano), occupando la maggior parte delle regioni dell'odierna Germania. Molte di queste popolazioni si trovavano, in un modo o nell'altro, sotto l'influenza romana.

Il III secolo vide l'emergere di un gran numero di confederazioni di tribù germaniche: Alemanni, Franchi, Sassoni e Turingi. A partire dal 260, le popolazioni germaniche ruppero il limes attraversando i fiumi e compiendo devastazioni, ma furono respinte e massacrate dai Romani ripetutamente. Soltanto tra la fine del IV secolo d.C. e l'inizio del secolo seguente diverse tribù riuscirono, in ondate successive, a oltrepassare le frontiere, diffondendosi e stabilendosi nelle terre sotto il controllo romano.[16]

Sacro Romano Impero (962-1806)[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Sacro Romano Impero.

Questa regione dell'Europa fu dominata da un impero medievale risultante dalla divisione dell'Impero carolingio nell'843 (precedentemente fondato da Carlo Magno il 25 dicembre 800), ed esistito sotto varie forme fino al 1806, con un territorio che si estendeva dal fiume Oder nel nord fino alla costa mediterranea a sud. Spesso denominato come Sacro Romano Impero (o l'Antico Impero), venne ufficialmente chiamato Sacro Romano Impero Germanico (Imperium Romanum Sacrum Nationis Germanicæ) a partire dal 1448, per adeguare il titolo ad un territorio più ridotto.

Martin Lutero (1483–1546) iniziò la Riforma protestante.

Sotto il regno della Dinastia ottoniana (919-1024), i ducati di Lorena, Sassonia, Franconia, Svevia, Turingia e Baviera vennero consolidati, e i re germanici vennero incoronati come imperatori di queste regioni dal 962. Sotto il regno degli imperatori della dinastia salica (1024-1125), il Sacro Romano Impero assorbì il nord Italia e la Borgogna. Sotto gli imperatori Hohenstaufen (1138-1254), i principi tedeschi aumentarono la loro influenza più a sud e ad est in territori abitati da popolazioni slave. Le città del nord prosperarono sotto la Lega anseatica.

Con la Bolla d'oro del 1356 si gettarono le basi di una definitiva forma istituzionale che durò fino allo scioglimento dell'Impero. A partire dal XV secolo, gli imperatori vennero eletti quasi esclusivamente dalla dinastia degli Asburgo d'Austria.

Il monaco Martin Lutero pubblicò le sue 95 tesi nel 1517 sulla porta del monastero di Wittemberg, in cui lui era monaco, sfidando le pratiche della Chiesa cattolica romana, e avviando la riforma protestante. Una distinta chiesa luterana divenne la religione ufficiale in numerosi stati dopo il 1530. Conflitti religiosi portarono alla Guerra dei trent'anni (1618-1648), che devastò le terre tedesche.[17] La popolazione degli stati tedeschi si ridusse di circa il 30%.[18] La Pace di Vestfalia (1648) concluse la guerra religiosa, ma l'Impero era di fatto diviso in numerosi principati indipendenti (circa 350 stati sovrani). Dal 1740 in poi, il dualismo tra la monarchia asburgica austriaca e il Regno di Prussia dominarono la storia tedesca. Nel 1806 l'Impero venne sciolto come conseguenza delle guerre napoleoniche.[19]

Restaurazione e Rivoluzione (1814-1871)[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la caduta di Napoleone Bonaparte, il Congresso di Vienna convocato nel 1814 fondò la Confederazione germanica (Deutscher Bund), formata da 39 stati sovrani. Disaccordi con la politica di restauro portarono all'aumento dei movimenti liberali. Questi, tuttavia, vennero seguiti da nuove misure di repressione da parte dello statista austriaco Metternich. La Zollverein, un'unione tariffaria, promosse profondamente l'unità economica degli stati tedeschi con a capo la Prussia. Durante questo periodo molti tedeschi erano stati influenzati dagli ideali della Rivoluzione francese, e il nazionalismo prese maggior vigore, soprattutto tra i giovani intellettuali. Per la prima volta, i colori del nero, rosso e oro sono stati scelti per rappresentare il movimento, che più tardi divennero i colori nazionali.[20]

Alla luce di una serie di movimenti rivoluzionari in Europa, che con successo avevano istituito una repubblica in Francia, iniziò la rivoluzione del 1848. Il re inizialmente assecondò le richieste liberali. Re Federico Guglielmo IV di Prussia al quale era stato offerto il titolo di imperatore, ma con una perdita di potere, respinse la corona e la proposta di costituzione, portando ad una temporanea battuta d'arresto per i movimenti liberali. Il conflitto tra re Guglielmo I di Germania e l'ala più liberale del parlamento scoppiò nel corso delle riforme militari nel 1862, e il re nominò Otto von Bismarck come nuovo Primo Ministro della Prussia. Bismarck condusse con successo la guerra in Danimarca nel 1864, e la vittoria prussiana nella guerra austro-prussiana del 1866 permise un'espansione territoriale e la creazione della Confederazione Tedesca del Nord (Norddeutscher Bund), escludendo di fatto l'Austria, un tempo guida del mondo germanico, dagli affari dei restanti stati tedeschi.

Impero tedesco (1871-1918)[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Impero tedesco e Prima guerra mondiale.
Fondazione della moderna Germania a Versailles ( Francia), 1871, con Otto von Bismarck in uniforme bianca al centro

La Germania venne unificata come moderno Stato nazionale nel 1871. Dopo la sconfitta francese nella guerra franco-prussiana, venne proclamata a Versailles il 18 gennaio 1871 l'unione federale (Secondo Reich) degli Stati tedeschi, con capitale Berlino. Il Re di Prussia Guglielmo I di Hohenzollern venne proclamato imperatore tedesco da cui la notazione Impero tedesco. Esso rappresentava un'unificazione di tutte le regioni tedesche, ad eccezione dell'Austria (Kleindeutschland, o "Piccola Germania"). A partire dal 1884, la Germania iniziò a fondare colonie al di fuori dell'Europa.

Nel periodo Gründerzeit che seguì l'unificazione della Germania, la politica estera dell'imperatore Guglielmo I fu orientata a garantire una posizione centrale nel continente attraverso alleanze, isolando la Francia con mezzi diplomatici, ed evitando la guerra. Sotto Guglielmo II, tuttavia, la Germania, come altre potenze europee, attraverso un proprio corso imperialista entrò in attrito con i paesi limitrofi. La maggior parte delle alleanze in cui la Germania era stata precedentemente coinvolta non vennero rinnovate, e quelle nuove la esclusero. In particolare, la Francia istituì nuove relazioni con la firma dell'Entente Cordiale con il Regno Unito e garantendo legami con l'Impero russo. A parte i suoi contatti con l'Impero austro-ungarico e il regno d'Italia, la Germania divenne sempre più isolata.

La Prussia all'epoca dell'Impero tedesco (1871-1918).

L'imperialismo tedesco, come quello di altre potenze europee, rivendicò un proprio dominio coloniale. In conseguenza dell'atmosfera politica creatasi con la Conferenza di Berlino alla Germania furono assegnati diversi possedimenti, tra cui Togo e Camerun. La spartizione dell'Africa causò tensioni tra le grandi potenze.

L'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Austria il 28 giugno 1914 portò la Germania alla prima guerra mondiale, dalla quale risultò come parte soccombente contro potenze alleate in uno dei più sanguinosi conflitti di tutti i tempi. La sconfitta portò ad una rivoluzione nel novembre 1918, e l'imperatore Guglielmo II fu costretto ad abdicare. Un armistizio che pose fine alla guerra venne firmato l'11 novembre e la Germania fu costretta a firmare il trattato di Versailles nel giugno 1919. Il trattato venne percepito in Germania come un'umiliante continuazione della guerra con altri mezzi e la sua durezza viene spesso citata come fattore che agevolò l'avvento del nazismo nel paese.[21]

Repubblica di Weimar (1919-1933)[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Repubblica di Weimar.

Dopo il successo della rivoluzione tedesca del novembre 1918, venne proclamata la repubblica in tutti gli stati e a livello federale. La nuova costituzione del Reich entrò in vigore con la firma da parte del Presidente della Repubblica di Weimar Friedrich Ebert l'11 agosto 1919. Il periodo che va dal 1919 al 1933 è conosciuto come Repubblica di Weimar. Il Partito Comunista Tedesco, istituito da Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht nel 1918, tentò di rovesciare con un'insurrezione armata il nuovo governo socialista, ma senza successo. Nel gennaio 1919 fu poi fondato il Partito Tedesco dei Lavoratori, conosciuto in seguito come Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (o Partito Nazista).

La Germania soffrì pesantemente degli effetti della Grande depressione, delle dure condizioni dettate dal trattato di Versailles, e della lunga instabilità politica. Vennero istituite truppe paramilitari da parte di più partiti e vi furono migliaia di omicidi a sfondo politico. I paramilitari intimidivano gli elettori e seminavano violenza e rabbia tra gente che soffriva di un elevato tasso di disoccupazione e povertà. Furono queste le condizioni che portarono alla nomina, da parte del presidente del Reich Paul von Hindenburg, di Adolf Hitler come Cancelliere del Reich il 30 gennaio 1933.

Terzo Reich (1933-1945)[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Terzo Reich e Seconda guerra mondiale.
Adolf Hitler, cancelliere durante il Terzo Reich.

Il 27 febbraio 1933 il Reichstag venne dato alle fiamme, e di tale atto terroristico si ritennero responsabili i comunisti. Ciò spinse all'approvazione di un decreto di emergenza con il quale vennero aboliti i diritti democratici di base. L'attivazione di una legge diede ad Adolf Hitler pieno governo e potere legislativo, acquisendo il totale controllo della Germania. Solo il Partito socialdemocratico della Germania votò contro; i comunisti non erano in grado di presentare opposizione, in quanto i loro 81 seggi in parlamento erano stati annullati sulla base del decreto conseguente all'incendio del Reichstag.[22][23][24] Si creò uno Stato centralizzato totalitario con un unico partito. L'industria venne strettamente regolamentata con quote ed esigenze, spostando l'economia verso una produzione di guerra.[25] Nel 1935, in seguito ad un referendum di autodeterminazione, la Saar si riunisce alla Germania Nazista. Nel 1936 le truppe tedesche rioccupano la Renania smilitarizzata fin dal Trattato di Versailles del 1919. Incoraggiato, Hitler perseguì dal 1938 una politica di espansionismo per la fondazione di una Grande Germania (dal tedesco Großdeutschland). Nel marzo 1938, con l'Anschluss, la Germania Nazista annette l'Austria. Per evitare l'apertura di due fronti di guerra, Hitler siglò il patto Molotov-Ribbentrop con l'Unione Sovietica. Patto che venne rotto in seguito.

Nel 1939 le crescenti tensioni provenienti da nazionalismo, militarismo ed esigenze di annessioni territoriali portarono alla guerra lampo (Blitzkrieg) del 1º settembre contro la Polonia, congiuntamente all'Unione Sovietica, a cui seguì due giorni dopo la dichiarazione di guerra da parte di Regno Unito e Francia, che segnarono l'inizio della seconda guerra mondiale. La Germania, dopo l'Invasione della Polonia, in seguito ad un periodo di stallo politico e militare meglio noto come la Strana Guerra, fra il 1939 e il 1940, diede inizio, nel 1940, ad una serie di campagne militari definite Blitzkrieg, che portarono all'invasione di numerosi stati dell'Europa, come la Danimarca e la Norvegia, aprendo la Battaglia dell'Atlantico, e successivamente alla Campagna di Francia, che fra il 10 maggio e il 22 giugno 1940, portò alla conquista di Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, e infine, alla capitolazione della Francia, che ebbero come conseguenza l'occupazione militare di tali paesi da parte delle truppe tedesche, l'annessione di alcuni territori al Terzo Reich, e che segnarono anche l'inizio della Battaglia d'Inghilterra, il primo fallimento strategico-militare tedesco nel corso del conflitto, che spinse Adolf Hitler a seguire un linea politica di espansione dell'influenza politico-militare tedesca verso est.

Infatti, nella prima metà del 1941, con l'invasione di molti stati della Penisola Balcanica, fra cui la Jugoslavia e la Grecia, insieme all'Italia Fascista di Benito Mussolini, e la stipula di alleanze con Ungheria, Romania e Bulgaria, il Terzo Reich diresse la sua attenzione nei confronti dell'Unione Sovietica di Iosif Stalin, ideologicamente opposta alla Germania Nazista.

Il 22 giugno 1941, la Germania violò il Patto Molotov-Ribbentrop, aprendo il fronte orientale e dando avvio all'invasione dell'URSS (Operazione Barbarossa). Pochi mesi dopo, il 7 dicembre, il Giappone attaccò la base statunitense a Pearl Harbor, e la Germania dichiarò guerra agli Stati Uniti due giorni dopo. L'avanzata della Wehrmacht nei territori occidentali dell'URSS, nelle sue prime fasi, ottenne numerosi successi militari contro l'Armata Rossa di Stalin, fra cui numerose vittorie, dovute anche alla disorganizzazione e all'effetto sorpresa avuto sulla macchina militare e bellica sovietica, ancora impreparata ad un conflitto su larga scala, come la Battaglia di Smolensk, la Battaglia di 'Uman e la Battaglia di Kiev, e l'ultima costituì la più grande vittoria riportata sul Fronte Orientale nel corso del conflitto, che portarono alla conquista e alla conseguente occupazione militare tedesca di numerose ed estese regioni dell'URSS, come la Bielorussia, con Minsk, i Paesi Baltici, e l'Ucraina con Kiev, quest'ultima ricca di approvvigionamenti cerealicoli e di grano, indispensabili per la condotta della guerra, e di molte altre risorse naturali, petrolifere ed industriali destinati alla produzione bellica del Reich. Nella seconda metà del 1941, la Battaglia di Mosca segnò una dura battuta d'arresto per la fulminea avanzata della Wehrmacht, e l'inizio delle complicazioni dovute al rigido inverno russo bloccarono definitivamente l'avanzata tedesca. Questa riprese soltanto nella primavera del 1942 con l'Operazione Blu, e che aveva l'obiettivo di impadronirsi delle risorse industriali e petrolifere sovietiche situate in Russia meridionale e nel Caucaso. Dopo una serie iniziale di successi, la Germania subì una durissima sconfitta subita da parte dell'Armata Rossa nella Battaglia di Stalingrado, terminata nel 1943. Le numerose perdite subite compromisero in modo definitivo le sorti della guerra per le Potenze dell'Asse e la dura ritirata della Wehrmacht, dopo la definitiva sconfitta nella Battaglia di Kursk, lasciò definitivamente l'iniziativa alla controffensiva sovietica, anche a causa dell'apertura di un secondo fronte, con l'inizio della Campagna d'Italia contro le Potenze Alleate occidentali, che dopo lo Sbarco in Sicilia misero a dura prova la resistenza della macchina bellica germanica.

Il 6 giugno 1944, con il D-Day, gli Alleati avviarono lo Sbarco in Normandia, riaprendo il Fronte Occidentale chiuso dal 1940, fortemente voluto da Stalin, al fine di aprire un terzo fronte per alleggerire la pressione tedesca sul Fronte Orientale contro l'URSS, e che portò, nel giro di pochi mesi, alla riconquista della Francia, e all'Invasione della Germania da ovest.

Nel 1945, dopo il fallimento dell'Offensiva delle Ardenne, gli Alleati erano penetrati nel Terzo Reich occidentale, paralizzando la regione della Ruhr, il cuore dell'industria e della produzione bellica tedesca, mentre l'Armata Rossa, dopo aver condotto, nel 1944, numerose operazioni militari che portarono alla riconquista dei territori occidentali dell'URSS, alla rottura dell'Assedio di Leningrado iniziato nel 1941, dopo l'Operazione Bagration e l'Operazione Vistola-Oder, giunse sulla sponda orientale dell'Oder minacciando Berlino. La Germania Nazista si ritrovò in crisi su tutti i fronti, e dopo il collasso della Linea Gotica e la Liberazione d'Italia dall'occupazione nazi-fascista nell'aprile 1945, caddero prima Vienna, poi Berlino, il 2 maggio, e infine Praga, nelle mani dell'Armata Rossa, con gli Alleati ormai giunti sulla sponda occidentale dell'Elba. Adolf Hitler si suicidò il 30 aprile 1945 a Berlino, insieme ad altri esponenti del suo governo e delle alte sfere dell'esercito, affidando a Karl Dönitz della Kriegsmarine il potere, con il compito di arrendersi; il Terzo Reich fu costretto a negoziare e a firmare una resa incondizionata con le Potenze Alleate, l'8 maggio 1945, ponendo fine alla Seconda Guerra Mondiale in Europa, e alla Germania Nazionalsocialista.

In quello che più tardi divenne noto come l'Olocausto, il regime del Terzo Reich sterminò alcuni milioni di persone, in primo luogo ebrei, ma anche comunisti, zingari, omosessuali, massoni, dissidenti politici, sacerdoti, predicatori, religiosi, testimoni di Geova, disabili nei lager. Durante l'Olocausto fino a 17 milioni di persone vennero assassinate, tra cui sei milioni di ebrei e tre milioni di polacchi.[26] La seconda guerra mondiale ed il genocidio nazista furono responsabili di circa 35 milioni di morti in Europa, dal 1933 al 1945.

Divisione e riunificazione (1945-1990)[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Germania dal 1945.
La Germania divisa, in blu la Repubblica Federale Tedesca, in rosso la Repubblica Democratica Tedesca, in giallo Berlino Ovest.

La guerra causò la morte di quasi dieci milioni di soldati e civili tedeschi, grandi perdite territoriali, l'espulsione di circa 15 milioni di tedeschi dagli ex territori orientali e dagli altri paesi e la distruzione delle più grandi città. Il territorio rimasto venne spartito tra gli alleati in quattro zone di occupazione militare; il territorio di Berlino in quattro settori. Le perdite territoriali in favore di Polonia e URSS riguardarono regioni storiche della Germania, come la Pomerania Occidentale con la città di Stettino, una porzione del Brandeburgo, corrispondente oggi al Voivodato di Lubusz in Polonia; e quasi tutta la Slesia con città importanti come Breslavia. Diversa fu la sorte della regione storica dell'ex-Prussia Orientale, che venne spartita tra Polonia e URSS: la parte meridionale con la regione della Masuria andò alla Polonia, mentre la parte restante fu ceduta all'URSS, con la città di Königsberg, oggi Kaliningrad, nella Oblast' omonima in Russia.

Le zone occidentali, controllate da Francia, Regno Unito e Stati Uniti, vennero unite il 23 maggio 1949, dando vita alla Repubblica Federale di Germania (Bundesrepublik Deutschland o BRD); il 7 ottobre 1949 la zona d'occupazione sovietica divenne la Repubblica Democratica Tedesca (Deutsche Demokratische Republik o DDR). Informalmente questi due stati divennero noti come Germania Ovest e Germania Est, e le due parti di Berlino come Berlino Ovest e Berlino Est. La parte orientale aveva come capitale Berlino Est, mentre la Germania Ovest scelse Bonn come capitale provvisoria.

La Germania Ovest divenne un'economia di mercato con una stretta alleanza con Stati Uniti e paesi dell'Europa occidentale, e godette di una prolungata crescita economica iniziata nei primi anni cinquanta (Wirtschaftswunder). La Germania Ovest aderì alla NATO nel 1955 e fu membro fondatore della Comunità economica europea nel 1958.

La caduta del Muro di Berlino nel 1989, e dietro la Porta di Brandeburgo.

La Germania Est rientrò nel blocco orientale sotto il controllo politico e militare dell'URSS, e facente parte del patto di Varsavia. Nonostante si fregiasse del termine di democrazia, il potere politico fu in mano esclusivamente dei principali membri (Politbüro) del partito comunista (SED - Partito socialista della Germania). Il loro potere era assicurato dalla Stasi, un servizio segreto di immense dimensioni, e una serie di suborganizzazioni in grado di controllare ogni aspetto della società. A loro volta le esigenze fondamentali della popolazione erano soddisfatte a basso costo da parte dello Stato. La DDR divenne membro del Comecon. Mentre la propaganda si basava sui vantaggi dei programmi sociali della DDR e la presunta costante possibilità di un'invasione, molti dei suoi cittadini guardavano verso l'Occidente per le libertà politiche e la prosperità economica.[27] Il muro di Berlino, costruito nel 1961 per fermare la fuga dei tedeschi dell'est verso la Germania Ovest, divenne un simbolo della Guerra Fredda.

Le tensioni tra Germania Est e Germania Ovest erano già state ridotte negli anni settanta dal cancelliere occidentale Willy Brandt e dalla sua Ostpolitik. Poi, alla fine degli anni ottanta, in una situazione di crescente migrazione dei tedeschi dell'Est verso la Germania Ovest attraverso l'Ungheria e di manifestazioni di massa durante l'estate del 1989, le autorità della Germania Est indebolirono inaspettatamente le restrizioni di confine nel novembre 1989, consentendo ai propri cittadini di viaggiare verso l'Occidente.

Tra le conseguenze della riunificazione e dell'impoverimento dell'Est vanno ricordati i moti neonazisti, in particolare a Rostock e Solingen.[28]

La Germania è uno dei membri fondatori dell'Unione Europea, nonché una delle parti del Trattato di Lisbona.

Berlino capitale (1990)[modifica | modifica wikitesto]

L'apertura delle frontiere portò ad un'accelerazione del processo di riforma nella Germania Est, e poi al crollo del regime comunista, che si concluse con la riunificazione tedesca del 3 ottobre 1990, quando i territori della Germania Est vennero annessi come nuovi Stati della Repubblica Federale. Berlino venne scelta per essere la capitale dello Stato unificato, mentre Bonn conservò alcuni ministeri federali.[29] La delocalizzazione del governo fu completata nel 1999.

Dopo la riunificazione, la Germania assunse un ruolo attivo nell'Unione europea e nella NATO. La Germania inviò una forza di pace per garantire la stabilità nei Balcani e truppe in Afghanistan come parte dello sforzo della NATO per assicurare la sicurezza in questo paese.[30]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Germania.

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

Cartina topografica della Germania.
Cartina fisica.

Il territorio della Germania copre una superficie di 357.093 km², costituito di 349.223 km² di terre e di 7.798 km² di superfici d'acqua. È il settimo paese più grande dell'Europa. Di forma simile ad un quadrilatero, si estende dalle alte montagne delle Alpi (punto più alto: lo Zugspitze a 2.962 m) a sud, fino alle coste del Mare del Nord e del Mar Baltico a nord, a est è delimitata dalla confluenza dei fiumi Oder e Neisse mentre a ovest la delimitano il bacino e la valle del Reno.

Le coste del mare del Nord sono pianeggianti con dune sabbiose (sandig) e fronteggiate da arcipelaghi come le Frisone Orientali e Frisone Settentrionali mentre le coste del mar Baltico hanno un profilo più irregolare con numerose lagune (dette Bodden) che si insinuano in profondità nell'entroterra. Fronteggiano la costa le due isole di Rügen e Usedom. Da un punto di vista geografico il territorio tedesco può essere suddiviso in quattro zone ben distinte:

  1. Il Bassopiano germanico, un'ampia area pianeggiante situata nella parte settentrionale del paese.
  2. I rilievi ercinici del Mittelgebirge, una zona di rilievi situata tra le pianure settentrionali e le Alpi comprendente diverse formazioni montuose tra cui le più note sono il Massiccio scistoso renano, la Selva di Turingia, la Foresta di Teutoburgo, la Selva Nera, i Monti Metalliferi, la Selva Boema e la Selva Bavarese.
  3. L'altopiano Svevo-Bavarese situato ai piedi delle Alpi con un'altezza media di circa 500 m s.l.m. e con numerosi laghi morenici, è attraversato da diversi affluenti del Danubio.
  4. A meridione si trova la zona delle Alpi tedesche che delimitano il confine con l'Austria: caratterizzate dalla presenza di numerosi laghi alpini, il loro punto più elevato è la vetta dello Zugspitze (2.962 m s.l.m.).

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Fiumi della Germania.

I fiumi principali in territorio tedesco sono il Danubio, l'Elba, il Reno, il Meno, l'Oder, il Weser e l'Ems. La Germania è ricca di canali artificiali che permettono il trasporto delle merci attraverso tutto il paese. In particolare il Canale Reno-Meno-Danubio (Rhein-Main-Donau-Kanal), inaugurato nel 1992, superando lo spartiacque tra il bacino idrografico renano e il bacino idrografico danubiano, mette in collegamento il Mare del Nord con il Mar Nero.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Quasi tutto il territorio della Germania subisce l'influsso dei venti atlantici provenienti da ovest; ciò fa sì che il clima sia più umido mano a mano che ci si spinge da sud verso nord. Le zone dal clima più umido sono le pianure a ridosso dei Paesi Bassi e le regioni affacciate sul Mare del Nord, tra cui la penisola dello Jutland, che hanno un clima oceanico. Nel nord-ovest e nel nord, quindi, le precipitazioni si susseguono durante tutto l'arco dell'anno con un massimo durante l'estate. Gli inverni sono caratterizzati da venti freddo-umidi occidentali, la neve cade frequentemente ma gli accumuli sono per lo più irrisori, le gelate sono frequenti e le estati tendono ad essere fresche, ventilate, spesso temporalesche. Verso oriente il clima è più continentale; gli inverni sono spesso lunghi e molto rigidi e le estati generalmente piuttosto calde. La Germania centrale è una regione di transizione tra clima oceanico e continentale. Il clima della Germania meridionale è il più continentale di tutta la nazione con forti escursioni termiche annue; gli inverni sono generalmente rigidi e nevosi, con lunghi periodi di gelo; il caldo estivo è spesso rotto da intensi temporali che si formano generalmente sulle Alpi per poi discendere verso le pianure.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Popolazione dal 1800 al 2000, con numero di cittadini stranieri.

All'inizio dell'epoca storica le popolazioni insediate sul territorio della Germania attuale erano di tre stirpi: i Celti, insediati nella parte più occidentale del Paese e nel sud; le popolazioni germaniche, originarie della Scandinavia, che si erano espanse verso sud e giungendo nel tempo fino ai confini dell'Impero romano; gli Slavi, in lenta espansione dall'area baltica verso occidente.

Con l'espansione verso nord dell'Impero romano la parte renana e meridionale dell'attuale Germania furono incluse in esso: le città più antiche della Germania sono proprio di origine romana. A partire dal V secolo iniziarono le invasioni germaniche nei territori dell'Impero romano: Franchi e Alemanni si insediarono nella regione del Reno. Nel nord dell'attuale Germania la compagine sassone iniziò a espandersi in Britannia.

Nell'Alto Medioevo iniziò l'espansione dei popoli tedeschi verso est (la Ostsiedlung): i territori baltici e slavi furono progressivamente invasi, conquistati e convertiti al Cristianesimo. Le popolazioni baltiche e slave, i Balti Prussiani e gli Slavi Venedi, furono in gran parte germanizzate e assorbite dai Sassoni, con l'eccezione di gruppi di Sorbi che ancora oggi mantengono distinzione culturale. In alcune aree (Pomerania, Slesia) l'invasione fu pacifica e incentivata dai principi slavi. In alcuni territori slavi, come ad esempio in Polonia, rimasero popolazioni tedesche con privilegi particolari fino a prima della seconda guerra mondiale. Coloni tedeschi si trasferirono anche in Slovacchia e Transilvania. Il movimento di espansione subì un arresto con la guerra dei trent'anni e successivamente si assistette ad un processo di riflusso dei tedeschi dalle sedi occupate precedentemente da parte delle popolazioni slave. Gran parte dei tedeschi della Germania orientale discende dai Balto-Slavi germanizzati, come dimostra la forte presenza dell'aplogruppo R1a nella genetica della popolazione della regione.[31]

Nel XIX secolo le migliorate condizioni economiche favorirono un progressivo aumento della popolazione, dal 1871 al 1939 si passò da 41 a 69 milioni di abitanti. In particolare l'incremento interessò la valle del Reno, l'area del medio corso dell'Elba, le grandi aree rurali non videro invece sostanziali cambiamenti della popolazione. Si affermò anche il movimento per i diritti alle donne con personalità di spicco come Clara Zetkin e Emma Ihrer. Dopo la seconda guerra mondiale vi fu una ripresa demografica in parte provocata dal grande numero di profughi proveniente dall'est.

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Con oltre 80,2 milioni di abitanti secondo il censimento del 2011,[32] la Germania è il Paese più popoloso dell'Unione europea ed il secondo Paese più popoloso dell'Europa dopo la Russia, nonché il 15° più popoloso della Terra. Tuttavia, il suo tasso di fecondità di 1,41 figli per donna (2011) è uno dei più bassi del mondo,[33][34] anche se in crescita negli ultimi anni (da 1,36 a 1,41 tra il 2011 ed il 2013). Sin dagli anni 1970, il tasso di mortalità in Germania supera il tasso di natalità.[35] Tra il 1989 e il 2009, circa 2.000 scuole vennero chiuse nella ex-Germania est per la scarsità di bambini.[36]

La Germania possiede un gran numero di grandi città; le più popolose sono Berlino, Amburgo, Monaco, Colonia, e Francoforte. Il maggior agglomerato urbano è la zona della Reno-Ruhr, che comprende la città di Düsseldorf (la capitale della Renania Settentrionale-Vestfalia), Colonia, Essen, Dortmund, Duisburg, e Bochum.

Al 2011, il 92,3% della popolazione è di nazionalità tedesca mentre i cittadini stranieri residenti sono 6 milioni (7,7% della popolazione).[32] Per quanto riguarda la matrice etnica, al 2010 il 20% della popolazione (16 milioni di persone)[37] è di parziale o totale ascendenza straniera (questo dato include i rimpatriati di etnia tedesca [Deutschstämmige] che prima della seconda guerra mondiale abitavano in territori al di fuori dei confini dello Stato tedesco [gli Aussiedler e Spätaussiedler], soprattutto in Europa orientale). Il 96% di questa fetta della popolazione vive negli Stati della ex-Germania Ovest o nella città-stato di Berlino.[38]

Le comunità straniere più numerose al 2010 sono quella turca (3,2 milioni), quella di provenienti da altri paesi dell'Europa occidentale (3 milioni), della ex-Jugoslavia (2,8 milioni), quella polacca (1,6 milioni), quella asiatica (1,6 milioni) e quella russa (1,3 milioni); seguono altre comunità straniere, come quella italiana, che provengono soprattutto dall'Italia meridionale[39][40]

Lo United Nations Population Fund rileva come la Germania ospiti il terzo più alto numero di migranti internazionali fra tutti i Paesi del mondo, circa il 5% (10 milioni di abitanti) dei 191 milioni di migranti, che corrisponde a circa il 12% della popolazione della Germania.[41]

Come conseguenza alle restrizioni poste in Germania alle disposizioni in materia di asilo e immigrazione, il numero di immigrati è in calo costante dal 2000.[42] La maggior parte degli immigrati non-tedeschi risiede nelle grandi metropoli, mentre nelle aree rurali, nelle piccole città, e negli Stati della ex-Germania Est l'immigrazione è un fenomeno pressoché inesistente.

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni in Germania.

Il cristianesimo è la principale fede religiosa dei tedeschi, con circa 50 milioni di credenti (58,8%),[43] al 2010 divisi in parti uguali tra protestanti (28,9% della popolazione) – con una predominanza storica nelle terre sassoni (tutto il nord) e una forte presenza in Franconia-Renania – e cattolici (29,9% della popolazione), concentrati nel sud e nell'ovest, vale a dire la Baviera e le aree alemanniche e francone-renane. La Germania settentrionale (Sassonia), storicamente epicentro del Luteranesimo, la prima religione protestante, è oggi la zona più scristianizzata della Germania, anche per effetto del periodo sovietico: in Sassonia-Anhalt terra nativa di Martin Lutero, l'80,4% della popolazione non è religiosa, mentre i protestanti sono il 14,1%.[44]

La Frauenkirche (Dresda).

Circa l'1,7% della popolazione è cristiana ortodossa, con serbi e greci i più numerosi.[45][46]

In Germania, più di 4 milioni di abitanti sono musulmani (4,9%), rendendo l'Islam la seconda religione del Paese, di cui in maggioranza (74%) di fede sunnita,[47] ma è presente una piccola comunità di sciiti.[48] Nel territorio tedesco si trovano circa 2.500 moschee[49] e oltre 300 000 associazioni islamiche.[46]

La terza religione più diffusa è il buddismo, con circa 250 000 aderenti (0,31%), di cui circa la metà di origine asiatica. In Germania si contano circa 620 organizzazioni buddiste.[50]

La Germania ha, nell'Europa occidentale, la terza più grande popolazione ebraica, preceduta da Francia e Regno Unito:[51] nel 2007, in seguito all'emigrazione di ebrei dalle ex-repubbliche sovietiche, si contavano circa 200 000 ebrei, rispetto ai 30.000 prima della riunificazione. Città con rilevanti minoranze ebraiche sono Berlino, Francoforte e Monaco di Baviera.[46] Altre minoranze religiose includono circa 100 000 induisti (0,1%) prevalentemente tamil.

Circa 28,5 milioni di tedeschi (34,8%)[46] si dichiarano non credenti. Secondo il sondaggio stilato dall'Eurobarometro del 2005, il 47% dei cittadini tedeschi concordava con l'affermazione "Credo che vi è un Dio", mentre il 25% concordava con "Credo che vi sia una sorta di spirito o forza vitale" e il 25% ha dichiarato: "Non credo vi sia alcun tipo di spirito, dio, o forza vitale".[52]

Lingue[modifica | modifica wikitesto]

Il tedesco è la lingua ufficiale, la più parlata in Germania. È una delle 23 lingue ufficiali dell'Unione europea e una delle tre lingue di lavoro della Commissione europea, insieme con l'inglese ed il francese. Minoranze linguistiche riconosciute in Germania sono danese, sorabo, rom e frisone, ufficialmente protetti dalla Carta europea per le lingue regionali e minoritarie. La maggior parte degli immigrati utilizzano lingue quali turco, polacco, lingue dei Balcani e della Russia.

Il tedesco è una lingua germanica occidentale, strettamente legato a inglese, olandese e frisone. La maggior parte del vocabolario tedesco deriva dal ramo germanico del ramo della famiglia linguistica indo-europea.[53] Alcune parole derivano dal latino, dal greco, in misura minore dal francese, e recentemente dall'inglese (noto come Denglisch). Il tedesco è scritto usando l'alfabeto latino. In aggiunta alle 26 lettere standard, il tedesco ha tre vocali con l'umlaut, vale a dire ä, ö e ü, così come l'eszett o scharfes S (S forte), che è scritta "ß" o, in alternativa, "ss".

Conoscenza del tedesco nei Paesi dell' Unione europea.

I dialetti della lingua tedesca sono varianti del continuum linguistico germanico distinte dal tedesco standard. Molti di essi non sono facilmente comprensibili a chi conosce solo il tedesco standard, dal momento che spesso differiscono nel lessico, sintassi e fonologia. I gruppi principali sono il tedesco superiore, il tedesco centrale occidentale, il tedesco centrale orientale e la lingua basso-tedesca.

In tutto il mondo, il tedesco è parlato da circa 100 milioni di persone come madre lingua e da circa 80 milioni non-madrelingua.[54] Il tedesco è la lingua principale per circa 90 milioni di persone (18%) nell'Unione europea. Il 67% dei cittadini tedeschi affermano di essere in grado di comunicare in almeno una lingua straniera, il 27% in almeno due lingue diverse dalla propria.[55][56]

Una minoranza di danesi di circa 50.000 persone vive nello Schleswig, la maggior parte vicino al confine con la Danimarca, a nord; un piccolo numero di genti slave, note come Sorbi, vive negli Stati della Sassonia (circa 40.000) e del Brandeburgo (circa 20.000). La lingua frisona, considerata quella tra le lingue vive più vicina all'inglese, è lingua madre per circa 22.000 persone in Germania, le altre vivono nei Paesi Bassi. Nelle aree rurali della Germania settentrionale viene ampiamente usato il Basso Sassone. Esiste anche una minoranza francofona che ha anche una propria rivista in francese.

L'immigrazione ha creato una considerevole minoranza turca (più di due milioni tra Curdi e Turchi) ed altre comunità più piccole tra cui italiani (600.000), serbi (600.000), greci (400.000), polacchi (300.000), albanesi (300.000) e croati (200.000) (dati del 2002).

Esistono anche un grosso numero di tedeschi immigrati e/o fuggiti dall'ex-Unione Sovietica (1,7 milioni), dalla Polonia (700.000) e dalla Romania (300.000) (totale del periodo 19801999), cui viene automaticamente concessa la cittadinanza tedesca e che, quindi, non compaiono nelle statistiche dei residenti stranieri; contrariamente agli stranieri questi sono stati insediati dal governo in modo uniforme su tutto il territorio tedesco. Molti di loro parlano la lingua della loro ex-nazione di appartenenza.

Ordinamento dello stato[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Stati federati della Germania.

La Germania è divisa in sedici stati federati (in tedesco Bundesländer al sing. Bundesland ma più spesso chiamati semplicemente Länder, sing. Land):

Karte Deutschlands mit eingezeichneten Grenzen der Länder
Un cartello al confine con la Svizzera.
N. Stato/Regione Capoluogo Superficie[57]
(km²)
Abitanti
(in migliaia)
1 Baden-Württemberg Baden-Württemberg Stoccarda 35 752 10 736
2 Baviera Baviera Monaco 70 552 12 469
3 Berlino Berlino* 892 3 395
4 Brandeburgo Brandeburgo Potsdam 29 479 2 559
5 Brema Brema* 404 663
6 Amburgo Amburgo* 755 1 744
7 Assia Assia Wiesbaden 21 115 6 092
8 Meclemburgo-Pomerania Anteriore Meclemburgo-Pomerania Anteriore Schwerin 23 180 1 707
9 Bassa Sassonia Bassa Sassonia Hannover 47 624 7 994
10 Renania Settentrionale-Vestfalia Renania Settentrionale-Vestfalia Düsseldorf 34 085 18 058
11 Renania-Palatinato Renania-Palatinato Magonza 19 853 4 059
12 Saarland Saarland Saarbrücken 2 569 1 050
13 Sassonia Sassonia Dresda 18 416 4 274
14 Sassonia-Anhalt Sassonia-Anhalt Magdeburgo 20 446 2 470
15 Schleswig-Holstein Schleswig-Holstein Kiel 15 799 2 833
16 Turingia Turingia Erfurt 16 172 2 335
Tot. Germania Germania Berlino 357 093 82 438

Alcuni dei Länder sono suddivisi in distretti governativi.

I Länder sono amministrativamente suddivisi in Kreise (circondari), nel numero complessivo di 438.

A causa delle difficoltà economiche dei Länder orientali è attualmente in avanzata discussione la riunione di alcuni di essi in entità più grandi. Si prevede l'unificazione di Berlino con il Brandeburgo e quella di Amburgo con il Meclemburgo-Pomerania Occidentale e lo Schleswig-Holstein.

La Repubblica Federale di Germania non ha alcuna rivendicazione territoriale nei confronti degli Stati confinanti, memore degli esiti catastrofici, per l'Europa e per la Germania stessa, della politica imperialistica perseguita tra la seconda metà del XIX secolo e la prima metà del XX secolo.

L'unica exclave della Germania è la località di Büsingen am Hochrhein situata sull'Alto Reno e che appartiene al circondario di Costanza nel Baden-Württemberg. La superficie è di 7,62 km², è inserita all'interno del territorio svizzero, confinando con i cantoni svizzeri di Sciaffusa, Turgovia e Zurigo. Per la peculiare posizione della località, esistono particolari decisioni amministrative concordate tra la Germania e la Svizzera, i servizi postale e telefonico sono duplicati, ed è possibile richiedere l'intervento di ambedue i servizi di Polizia e di soccorso civile tedesco oppure svizzero; per puri motivi di vicinanza il servizio svizzero è spesso preferito (il territorio è completamente circondato dalla Svizzera), appartiene comunque, concordatamente, al regime doganale svizzero.

Esiste inoltre una cosiddetta enclave "funzionale", il Kleinwalsertal (piccola valle dei walser), una vallata appartenente all'Austria ma raggiungibile, sia per via stradale che per vie d'acqua, solo attraversando il territorio tedesco. Anche per tale territorio sono in funzione particolari condizioni concordate tra Austria e Germania: esistono doppi sistemi postali, ed è costituita come zona extradoganale appartenente al regime doganale tedesco; in epoca precedente l'adozione dell'Euro vi era in vigore come moneta il Marco tedesco.

Città principali[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Città della Germania e Comuni della Germania per popolazione.

Le prime 15 città tedesche per numero di abitanti (2010) sono:

Berlino
Berlino (Berlin)
Amburgo
Amburgo (Hamburg)
Monaco
Monaco (München)

Città Stato Popolazione

Colonia
Colonia (Köln)
Francoforte
Francoforte sul Meno (Frankfurt am Main)
Stoccarda
Stoccarda (Stuttgart)

1 Berlino Berlino 3,543 676
2 Amburgo Amburgo 1,724,309
3 Monaco Baviera 1,388,308
4 Colonia Renania Settentrionale-Vestfalia 1,034,175
5 Francoforte s. M. Assia 676,533
6 Stoccarda Baden-Württemberg 591,015
7 Düsseldorf Renania Settentrionale-Vestfalia 589,649
8 Dortmund Renania Settentrionale-Vestfalia 571,403
9 Essen Renania Settentrionale-Vestfalia 565,900
10 Brema Brema (stato) 544,043
11 Dresda Sassonia 525,105
12 Lipsia Sassonia 520,838
13 Hannover Bassa Sassonia 509,485
14 Norimberga Baviera 495,121
15 Duisburg Renania Settentrionale-Vestfalia 487,470

Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema elettorale tedesco.

Il Parlamento (Bundestag in lingua tedesca) è composto da 631 deputati, eletti con un sistema misto: per metà in collegi uninominali con il sistema maggioritario plurality e per l'altra metà con il sistema proporzionale del quoziente.

Il periodo di legislatura del Bundestag dura quattro anni. Il Bundestag tedesco tiene le sue sedute dal 1999 nell'edificio del Reichstag. I deputati portano il titolo di membri del Bundestag (MdB).

Il presidente del Bundestag viene eletto di regola nella seduta costituente del parlamento, è espressione del gruppo parlamentare più numeroso. Il presidente del Bundestag attuale è Wolfgang Schäuble (CDU).

Il sistema legislativo tedesco prevede la presenza, oltre al Bundestag, anche del Bundesrat, il consiglio federale.

Costituzione[modifica | modifica wikitesto]

La Legge fondamentale della Repubblica Federale di Germania, o Costituzione tedesca, risale all'8 maggio 1949, ed è caratterizzata dal principio di democrazia e federalismo

Università[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1386 venne fondata la più antica università tedesca: l'Università Ruperto Carola di Heidelberg (o Ruprecht Karl di Heidelberg o solo Università di Heidelberg): si tratta di un'università pubblica che si trova a Heidelberg, nel Baden-Wurttemberg. Venne istituita e prese il nome dal Conte palatino del Reno Roberto I del Palatinato. È la quarta Università fondata nel Sacro Romano Impero.

Forze armate[modifica | modifica wikitesto]

La Mecklenburg-Vorpommern.
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Bundeswehr.

Nel 1949, al momento della sua istituzione, la Repubblica Federale di Germania non aveva proprie forze armate; queste vennero istituite solo a partire dal 1955 quando, in seguito alla Guerra di Corea e alla crescente influenza dell'Unione Sovietica nel blocco orientale, il paese entrò a far parte della NATO. Dopo il 1991 parte delle forze armate della DDR (costituenti la Nationale Volksarmee) sono state integrate nella Bundeswehr.

La Bundeswehr (che tradotto letteralmente significa "difesa federale") è costituita dalle forze armate e dall'apparato logistico-amministrativo. Le forze armate sono divise in Esercito (Deutsches Heer), Aeronautica militare (Luftwaffe) e Marina militare (Deutsche Marine); si occupano invece delle attività logistiche e di servizi la Streitkräftebasis e il servizio sanitario centrale (Zentraler Sanitätsdienst).

In tempo di pace, la Bundeswehr è comandata dal Ministro della Difesa con la consulenza tecnica dell'Ispettore generale della Bundeswehr che è l'ufficiale superiore più alto in grado delle forze armate. In caso di guerra, che secondo la Costituzione è consentita solo per scopi difensivi, il Cancelliere diviene comandante in capo della Bundeswehr.[58]

Un Tornado della Luftwaffe in volo.

La Germania aderisce al programma di "condivisione nucleare" della NATO, e ospita quindi nelle sue basi armi nucleari statunitensi ricevendo addestramento al loro impiego[59]

Al dicembre 2013, le forze armate tedesche risultavano costituite da 184.000 militari professionisti e 8.700 volontari in ferma prefissata, così suddivise: Heer, 61.500; Marine, 15.600; Luftwaffe, 31.175; Streitkräftebasis, 45.000; Zentraler Sanitätsdienst, 19.500.[60] Le donne hanno accesso alla carriera militare, costituendo circa il 10% del personale effettivo: approssimativamente 18.000 su 184.000.[61] I militari tedeschi dispiegati nelle varie missioni all'estero sono circa 4900: dei quali 3100 in Afghanistan per l'ISAF e 700 in Kosovo per la KFOR.[62] Nel 2012 la spesa complessiva dedicata alle forze armate è stata di 33,1 miliardi di euro pari a circa l'1,4% del PIL,[63] una percentuale nettamente inferiore rispetto alla media dei membri della NATO (2,5% del PIL).

Il servizio militare è stato obbligatorio per gli uomini dal 1956 al 2011 e durava sei mesi. In alternativa era possibile prestare servizio civile in patria (nove mesi) o all'estero (durata minima 11 mesi) oppure intraprendere una collaborazione di almeno 6 anni con la Protezione civile o i vigili del fuoco. Dal 1º luglio 2011 quest'obbligo è stato sospeso, sebbene sia costituzionalmente ancora riattivabile in futuro.

Forze di polizia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Forze di polizia in Germania.

In Germania la responsabilità di far rispettare la legge è unicamente dei vari Länder e non del governo centrale. Non esiste quindi un corpo di polizia paragonabile alla Polizia di Stato o ai Carabinieri o alla Police Nationale. Fra i pochi corpi di polizia di competenza esclusivamente federale, ci sono i servizi di polizia federale (Bundespolizei), di controllo dei confini e delle dogane. Le agenzie di polizia di ciascun land si chiamano Landespolizei, ciascuna indipendente dalle altre sebbene abbiano in comune equipaggiamenti e veicoli.

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Politica interna[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema dei partiti nella Repubblica Federale si è sviluppato in tre fasi successive. Nella prima fase, dal 1949 al 1961, si è assistito ad una contrazione del numero di partiti, dovuta anche all'introduzione della soglia di sbarramento al 5%. Dal 1961 al 1980 si è avuto un sistema di tre partiti stabili e dal 1983 il numero dei partiti è di nuovo in espansione.[64]

Oggi i principali partiti sono:

La Germania riunificata è andata alle elezioni il 2 dicembre 1990, 16 ottobre 1994, 1º ottobre 1998, 22 settembre 2002, 18 settembre 2005 (anticipate), 27 settembre 2009, 22 settembre 2013 , 24 settembre 2017. I risultati videro la vittoria del cristiano-democratico Helmut Kohl nel 1990 e 1994 (coalizione CDU-CSU-FDP), del socialdemocratico Gerhard Schröder nel 1998 e 2002 (coalizione SPD-Verdi), e infine della cristiano-democratica Angela Merkel nel 2005 (coalizione CDU-CSU-SPD), nel 2009 ancora della Merkel (coalizione CDU-CSU-FDP) e nel 2013 fu di nuovo costituita una grande coalizione CDU-CSU-SPD.

Politica estera[modifica | modifica wikitesto]

La Germania è uno dei membri fondatori della Comunità europea, ora Unione europea.

Sin dai tempi del primo cancelliere Konrad Adenauer, la politica estera tedesca si è sempre basata su due colonne portanti: l'amicizia transatlantica con gli Stati Uniti, consolidata con l'appartenenza alla NATO dal 1955, e la partnership con la Francia sviluppata nell'ambito dell'Unione europea. A questi due pilastri irrinunciabili si è affiancato, rafforzandosi col tempo, il dialogo con la Russia.

La Germania ha svolto un ruolo di primo piano nell'integrazione europea sin dal suo inizio, privilegiando soprattutto la riconciliazione con la Francia dopo la fine della seconda guerra mondiale. Questa alleanza, definita anche "asse franco-tedesco" oppure "asse Bonn–Parigi", è stata particolarmente stretta alla fine degli anni ottanta e all'inizio degli anni novanta sotto la guida del democristiano Helmut Kohl e del socialista francese François Mitterrand. La Germania è in prima linea tra gli stati europei che cercano di far progredire la creazione di una politica comune più unita ed efficace.

Fin dalla sua istituzione, il 23 maggio 1949, la Repubblica federale di Germania ha mantenuto un profilo basso, in particolare nelle relazioni internazionali, sia a causa della storia recente, che a causa dell'occupazione da parte delle potenze straniere. Durante la Guerra Fredda, la Germania divisa dalla cortina di ferro è divenuta un simbolo delle tensioni Est-Ovest e un campo di battaglia politico in Europa. Tuttavia, la politica di Willy Brandt e della Ostpolitik è divenuta un fattore chiave per la distensione durante gli anni settanta. Nel 1999, il governo del cancelliere Gerhard Schröder aprì una nuova fase per la politica estera tedesca, prendendo parte a pieno titolo alle decisioni riguardo l'intervento della NATO contro la ex Jugoslavia e l'invio di truppe tedesche per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale.

La Germania e gli Stati Uniti sono stretti alleati. Il Piano Marshall del 1948, con il sostegno degli Stati Uniti (JCS 1067) durante il processo di ricostruzione (Piani industriali per la Germania) dopo la seconda guerra mondiale, come pure politiche volte alla fraternità, al sostegno alimentare, e i forti legami culturali hanno creato un saldo legame tra i due paesi, anche se la politica di Gerhard Schröder di opposizione alla guerra in Iraq ha suggerito la fine dell'atlantismo e un raffreddamento delle relazioni tedesco-americane. I due paesi sono anche economicamente interdipendenti: l'8,8% delle esportazioni tedesche sono verso gli USA e il 6,6% delle importazioni tedesche provengono dagli Stati Uniti. Altro segno dello stretto legame politico è la base americana di Ramstein (Ramstein Air Base, vicino a Kaiserslautern), che rappresenta la più grande comunità militare statunitense al di fuori dell'America.

L'aiuto allo sviluppo internazionale[modifica | modifica wikitesto]

La politica per lo sviluppo portata avanti della Repubblica federale di Germania è uno spazio indipendente della politica estera tedesca. È formulata dal ministero federale per la cooperazione economica e lo sviluppo (BMZ). Il governo tedesco ritiene che la politica di sviluppo sia una responsabilità congiunta della comunità internazionale. Gli aiuti ufficiali allo sviluppo e gli aiuti umanitari tedeschi nel 2007 ammontavano a 8,96 miliardi di euro (12,26 miliardi di dollari americani), con un aumento del 5,9 per cento sul 2006, divenendo il secondo più grande paese donatore dopo gli Stati Uniti. Germania spende lo 0,37 per cento del proprio prodotto interno lordo (PIL) per favorire lo sviluppo internazionale, comunque al di sotto degli obiettivi del governo di aumentare gli aiuti al 0,51 per cento del PIL entro il 2010. L'obiettivo internazionale dello 0,7% del PIL non viene raggiunto da nessun paese.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Germania.
La Torre BMW a Monaco di Baviera, sede centrale dell'azienda automobilistica BMW.

La Germania ha la più grande economia nazionale in Europa, la quarta più grande in termini di PIL nominale del mondo, e la quinta in termini di PIL a parità di potere d'acquisto (PPP).[5] Dopo la crisi economica del 2008, che ha visto una contrazione del Pil tedesco del 5,1%, l'economia ha ricominciato a crescere, facendo registrare un incremento del 4,2% nel 2010 e del 3% nel 2011.[65] Fin dalla rivoluzione industriale il paese è stato motore economico, innovatore e beneficiario della crescente globalizzazione, risollevandosi pienamente dalle due guerre mondiali perse.

Francoforte, cuore finanziario della Germania.

La Germania è fra i maggiori paesi in termini di esportazioni con 1.133 miliardi di dollari statunitensi esportati nel 2006, generando un avanzo commerciale di 165 miliardi di euro.[66]

Come nella maggior parte dei Paesi industrializzati, anche in Germania il settore economico prevalente è quello dei servizi (terziario), comprendente turismo, commercio, banche, assicurazioni, media, che contribuisce a circa il 72% del PIL.

Anche l'industria mantiene comunque un peso rilevante, producendo il 27,1% del prodotto interno lordo. Le principali industrie sono quelle automobilistiche, siderurgiche, chimiche, elettroniche e dei macchinari. Inoltre il Paese è anche un buon produttore di carbone e gas naturale. All'interno delle 500 imprese con maggior fatturato a livello globale, 37 sono imprese con sede in Germania. Le dieci più grandi sono Daimler, Volkswagen, Allianz, Siemens, Deutsche Bank, E.ON, Deutsche Post, Deutsche Telekom, Metro AG e BASF.[67] Tra le imprese con più forza lavoro vi sono Deutsche Post, Robert Bosch GmbH ed Edeka.[68] Marchi noti a livello mondiale sono Mercedes-Benz, SAP AG, BMW, Adidas, Puma, Audi, Porsche, Volkswagen, Infineon, Henkel e Nivea.[69]

Il settore agricolo ha invece un'influenza molto più limitata, tranne che in comparti come la zootecnica e la produzione di patate e cereali, e costituisce solo lo 0,9% del PIL.[70]

La Germania è una forte sostenitrice di una più stretta integrazione economica e politica a livello europeo, e le sue politiche commerciali sono determinate da accordi tra Unione europea e stati membri, e dalla legislazione sul mercato unico. La Germania utilizza la moneta comune europea, l'euro, e la sua politica monetaria è fissata dalla Banca centrale europea con sede a Francoforte. Dopo la riunificazione tedesca nel 1990, lo standard di vita e il reddito annuo continuano a rimanere significativamente più elevati nella ex Germania occidentale.[71] La modernizzazione e l'integrazione della parte orientale continua ad essere un processo a lungo termine, con trasferimenti annuali da ovest a est, pari a circa 80 miliardi di $. Il tasso di disoccupazione è costantemente diminuito dal 2005 e ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 15 anni nel giugno 2008 con il 7,5%.[72] La percentuale varia dal 6,2% nella ex Germania occidentale al 12,7% nella ex Germania orientale.

Infrastrutture[modifica | modifica wikitesto]

Un ICE 3.

Con la sua posizione centrale in seno all'Europa, la Germania è un importante nodo nel settore dei trasporti. Ricordiamo l'aeroporto di Francoforte sul Meno che ha il secondo hub in Europa. Ciò si riflette nella sua densa e moderna rete di trasporto. Importante è l'ampia rete autostradale (Autobahn), classificata come la terza più estesa del mondo e caratterizzata dalla gratuità e dalla mancanza di limiti di velocità sulla maggior parte del tracciato.

La Germania ha istituito una rete policentrica di treni ad alta velocità. L'InterCityExpress o ICE serve prevalentemente le grandi città tedesche e le destinazioni nei paesi vicini. La velocità del treno varia dai 160 km/h ai 300 km/h ed è il più avanzato servizio nella Deutsche Bahn. I collegamenti sono offerti ad intervalli che possono variare dai 30 minuti, all'ora o ogni due ore.[73]

La Germania è il quinto più grande consumatore di energia, mentre i due terzi della propria energia primaria sono stati importati nel 2002. Nello stesso anno il consumo di energia elettrica ammontava a 512,9 miliardi di chilowattora. La politica del governo sottolinea la conservazione e lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili, come solare, eolica, da biomassa, idroelettrica, geotermica. Come risultato delle misure volte al risparmio energetico, l'efficienza energetica è migliorata dall'inizio degli anni settanta. Il governo ha fissato l'obiettivo di soddisfare la metà delle richieste energetiche del paese attraverso fonti rinnovabili entro il 2050.

Nel 2000 il governo tedesco ha convenuto una dismissione graduale dalle centrali nucleari entro il 2021.[74] Tuttavia le energie rinnovabili stanno giocando un ruolo modesto della produzione di energia. Nel 2006 la produzione di energia è venuta dalle seguenti fonti: petrolio (35,7%), carbone e lignite (23,9%), gas naturale (22,8%), energia nucleare (12,6%), energia idroelettrica ed energia eolica (1,3%), ed altre fonti (3,7%).

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Cultura della Germania.

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Berlino, capitale e centro di cultura.

La Germania divenne, a partire dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente, centrale nella scena storica, politica e culturale dell'Europa. Nell'Alto Medioevo città come Spira, Magonza e Bamberga videro la costruzione di superbe cattedrali romaniche mentre il gotico tardò ad affermarsi in Germania. Durante il Rinascimento artisti come Dürer e Grünewald si fecero notare nella scena europea anche se l'epicentro culturale in quel periodo rimaneva l'Italia.

Ma fu in particolar modo nei secoli XVIII e XIX che la Germania divenne un polo culturale senza eguali vedendo la nascita di diverse correnti artistiche e letterarie come il romanticismo e lo "Sturm und Drang" ma anche il periodo dell'attività di filosofi come per esempio Immanuel Kant.

Un momento artistico, in particolare pittorico, rilevante fu l'espressionismo tedesco.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda l'architettura nel 1841 venne eretto il Semperoper, il Teatro dell'Opera di Dresda, progettato dall'architetto tedesco Gottfried Semper.

Un altro periodo artistico di notevole importanza del XX secolo è rappresentato dall'istituzione il 1º aprile 1919 del Bauhaus (1919-1933), una scuola di architettura e design, ideata da Walter Gropius.

E nel XX secolo, tra le due Guerre, si afferma in campo architettonico il Movimento Moderno, con maestri quali Walter Gropius e Ludwig Mies van der Rohe.

Gli anni delle due guerre mondiali furono gli anni della perdita di capolavori artistici come la città di Dresda, Florenz an der Elbe cioè la Firenze sull'Elba, che venne parzialmente distrutta dalla RAF. Tuttavia dopo la fine della seconda guerra mondiale, la Germania si riprese con grande sforzo economico e sacrificio della popolazione, diventando nuovamente un polo di attrazione culturale di primo piano e all'avanguardia.

Archeologia[modifica | modifica wikitesto]

Anche nel campo dell'archeologia la Germania vanta illustri personalità e importanti contributi artistici e archeologici:

Scienza[modifica | modifica wikitesto]

La Germania è la patria di numerosi scienziati e matematici tra cui si ricordano Giovanni Keplero, Bernhard Riemann, Karl Weierstrass, Christian Goldbach, Friedrich Wilhelm Bessel, Peter Gustav Lejeune Dirichlet, Georg Cantor, Carl Jacobi, Pascual Jordan, Felix Klein, Richard Dedekind, Hermann Minkowski, Edmund Landau, David Hilbert, Emmy Noether, Ernst Zermelo, Gotthold Eisenstein, Rudolf Clausius, Nikolaus August Otto, Georg Ohm, Gustav Robert Kirchhoff, Franz Ernst Neumann, Heinrich Rudolf Hertz, Robert Koch, Albert Einstein, Max Planck, Werner Heisenberg, Arnold Sommerfeld, Max Born, Karl Schwarzschild, Hans Bethe ecc...

Tecnologia[modifica | modifica wikitesto]

Matematica[modifica | modifica wikitesto]

Medicina[modifica | modifica wikitesto]

Pedagogia[modifica | modifica wikitesto]

Fisica[modifica | modifica wikitesto]

Chimica[modifica | modifica wikitesto]

Astronomia[modifica | modifica wikitesto]

La Germania nello spazio[modifica | modifica wikitesto]

L'invenzione della stampa[modifica | modifica wikitesto]

Albert Einstein e la fisica moderna[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura tedesca.

La letteratura tedesca raccoglie l'insieme delle opere letterarie scritte in tedesco, per cui vengono incluse la letteratura austriaca, quella della Svizzera tedesca e quella delle altre isole linguistiche tedesche come l'isola di Rugen. Si inscrivono nel campo della letteratura anche le opere che non perseguono in maniera diretta un progetto estetico, ma comunque frutto di particolare rigore compositivo, come gli scritti storiografici, delle scienze sociali, di filosofia, di storia della letteratura, inoltre diari ed epistolari. Le periodizzazioni letterarie sono sempre difficili da delineare. I periodi sono qui ordinati (fin dove sarà possibile) a seconda del loro inizio. In tal modo le interdipendenze tra le varie fasi potranno essere meglio ravvisate.

Immanuel Kant
(1724–1804)
J.W. von Goethe
(1749–1832)
Friedrich Schiller
(1759–1805)
Fratelli Grimm
(1785–1863)
Friedrich Nietzsche
(1844–1900)
Thomas Mann
(1875–1955)
Hermann Hesse
(1877–1962)
Immanuel Kant (painted portrait).jpg Goethecut.png Gerhard von Kügelgen 001.jpg Grimm1.jpg Nietzsche1882.jpg Thomas Mann 1929.jpg Hermann Hesse 1927 Photo Gret Widmann.jpg

Filosofia[modifica | modifica wikitesto]

Notevole è anche la tradizione filosofica con pensatori come Nicola Cusano, Martin Lutero (le 95 tesi), iniziatore della Riforma protestante e il luteranesimo, Gottfried Leibniz, esponente del razionalismo, l' illuminismo tedesco con Immanuel Kant, la corrente dell'idealismo tedesco con Johann Gottlieb Fichte, Friedrich Schelling, Georg Wilhelm Friedrich Hegel; Arthur Schopenhauer (la cui filosofia spesso caratterizzata da un marcato pessimismo), Friedrich Nietzsche (la filosofia della vita e l' irrazionalismo), Ludwig Feuerbach, Karl Marx (autore de Il Capitale (1867)) e la corrente del marxismo, Friedrich Engels, Franz Brentano, Edmund Husserl, Gottlob Frege, Karl Jaspers, Martin Heidegger, Erich Fromm, Hans-Georg Gadamer ecc...

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Cinema tedesco.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Musica tedesca.
Johann S. Bach
Toccata e fuga
Ludwig v. Beethoven
Sinfonia n. 5
Richard Wagner
Die Walküre

In campo musicale la Germania ha dato i natali a molti famosi compositori classici: i più noti sono Johann Sebastian Bach, Ludwig van Beethoven, Richard Wagner e Richard Strauss; ma tedeschi erano anche Carl Maria von Weber, Felix Mendelssohn, Georg Friedrich Händel, Christoph Willibald Gluck, Clara e Robert Schumann, Johannes Brahms, Georg Philipp Telemann, Max Reger, Carl Orff, Paul Hindemith, Hans Werner Henze.

Tra i più celebri artisti pop e rock vi sono Alphaville, Udo Lindenberg, Herbert Grönemeyer, Cinema Bizarre, Nena, Dieter Bohlen, Xavier Naidoo, Guano Apes, Tokio Hotel. Nel campo del jazz vi sono artisti noti internazionalmente come Peter Brötzmann e Theo Jörgensmann.

La canzone tedesca più cliccata nel web è Disco Pogo del gruppo hip-hop Die Atzen che conta oltre 50 milioni di visualizzazioni. Più recente è lo sviluppo dell'hip hop tedesco, dove i maggior rappresentati sono il gruppo Die Atzen (Frauenarzt & Manny Marc), Bushido, Sido e Cro seguiti da Die Fantastischen Vier, Fettes Brot, Samy Deluxe, Kool Savas, Raptile, Prinz Pi, Marteria.

Nell'evoluzione della musica elettronica hanno avuto un ruolo importante alcuni gruppi tedeschi come i Kraftwerk, i Tangerine Dream e Klaus Schulze. La Germania è anche il luogo natio della trance e uno fra quelli di sviluppo della techno. DJ di spicco sono Sven Väth, Paul van Dyk, ATB e il duo Cosmic Gate.

Tra i gruppi metal di maggiore notorietà internazionale vi sono i Blind Guardian, i Scorpions e i Rammstein: questi ultimi sono, al momento, la band metal tedesca più famosa al mondo, con testi in lingua tedesca e stabilmente presente nelle classifiche internazionali.

Durante gli anni settanta la Germania era teatro di numerose formazioni hard & heavy come gli Scorpions, ma anche di artisti d'avanguardia elettronica e del cosiddetto krautrock (fra i vari nomi Neu!, Kraan, Klaus Schulze). Durante gli anni ottanta sono venute a costituirsi molte realtà, come la techno tedesca, thrash metal (Sodom, Kreator, Destruction, Tankard, Assassin, Holy Moses), il power metal (molto famosi sono i Blind Guardian, Helloween e Gamma Ray) e l'industrial elettronico (dove il nome più famoso sono gli Einstürzende Neubauten). Questi generi ebbero notevoli sviluppi negli anni novanta, in cui fecero la loro comparsa altri gruppi più mainstream che seppero ottenere ampi consensi in tutto il mondo, anche più di molte altre band del decennio precedente: sono noti per esempio i Rammstein. Sono presenti anche scene più ristrette di dark rock, folk acustico, elettronica sperimentale e hardcore (molto noti sono gli Atari Teenage Riot che riuscivano a combinare l'hardcore punk con l'hardcore elettronico, generi di cui spesso si dice che siano totalmente distanti nonostante il nome). Celebri sono anche i Toten Hosen, che combinano sonorità punk rock e metal e godono di una certa popolarità soprattutto nell'Europa orientale. In ambito nu metal e rapcore si fanno notare i Panik.

Un gruppo curioso sono gli Haggard, che uniscono un metal rude e potente ad ampie orchestrazioni di strumenti classici, con anche duetti fra voci maschili e femminili in rigorose tonalità liriche (ma anche ruggite, retaggio ereditato dal folk metal nordico). Altri gruppi noti sono gli Scorpions ed i Die Apokalyptischen Reiter.

A Wacken si svolge un famoso festival Metal, il Wacken Open Air.

L'inno nazionale è la terza strofa di Das Lied der Deutschen.

Coreografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel XX secolo, in campo coreografico, si afferma l'importante figura di Oskar Schlemmer (1888-1943), noto per il Triadisches Ballett (1922), opera notevole della danza moderna del XX secolo.

Design e moda[modifica | modifica wikitesto]

Designer tedeschi hanno aperto la strada al moderno disegno industriale, come i designer Bauhaus e Dieter Rams della Braun.[77]

Claudia Schiffer è una nota top model tedesca.

La Germania è stata anche influente nella moda occidentale nel corso della storia. Oggi è un paese leader nel settore della moda. Con circa 1.300 aziende che impiegano più di 130.000 dipendenti, il settore tessile tedesco genera un fatturato di 28 miliardi di euro. Quasi il 44 per cento dei prodotti è destinato all'esportazione. Il ramo tessile è così il secondo più grande produttore di beni di consumo dopo la produzione alimentare.[78]

La Moda tedesca è famosa per le sue linee eleganti, così come il design giovane e non convenzionale e la sua grande varietà di stili. Berlino è il centro della moda giovane e creativa in Germania, ben visibile a Berlin Fashion Week (due volte l'anno). Ospita anche la più grande fiera della moda in Europa chiamato Bread & Butter Berlin. Altri centri importanti della scena sono Monaco, Düsseldorf, Amburgo e Colonia. Anche luoghi più piccoli sono importanti centri di progettazione e di produzione dell'industria della moda tedesca, come ad esempio Herford, Metzingen, Herzogenaurach, Schorndorf, Albstadt, Chemnitz e Detmold.[79]

I fashion designer più famosi della Germania sono Karl Lagerfeld, Hugo Boss, Jil Sander, Tomas Maier, Damir Doma, Fritz August Breuhaus, Wolfgang Joop, Torsten Amft, Rudolph Moshammer, Etienne Aigner, Willy Bogner, Harald Glööckler, Heidi Klum, Boris Bidjan Saberi, Michael Michalsky e Adi Dassler. Famosi marchi di fascia alta sono ad esempio BOSS e Escada.[80] Mainstream, all'aperto, sport e strada marchi di moda provenienti dalla Germania sono globalmente popolari, come ad esempio Adidas, Puma, P&C, Reusch, Uhlsport e Jack Wolfskin.

La moda tedesca è popolare nel mondo delle celebrità, con modelli di alta moda.[81] Tra modelle e modelli di successo di nazionalità tedesca si trovano Claudia Schiffer, Heidi Klum, Diane Kruger, Eva Padberg, Julia Stegner, Toni Garrn, Julia Stegner, Kirsten Dunst, Tatjana Patitz, Nico, Bettina Zimmermann, Lena Gercke, Sara Nuru, Barbara Meier, Nadja Auermann, Claudia Ciesla, Shermine Shahrivar, Jana Beller, Carlotta Cornehl, Erol Sander e Lars Burmeister.[82]

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina tedesca.

La cucina tedesca, oltre a basarsi sul consumo della birra, del maiale, ecc. possiede una gastronomia di tipo locale diversa in ogni regione tedesca e piuttosto innovativa e rinomata: esiste quindi un rilevante numero di piatti regionali.

Festività nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Data Nome Significato
3 ottobre Giorno dell'unità tedesca celebra la Riunificazione tedesca del 1990

Ricorrenze varie[modifica | modifica wikitesto]

Data Nome Significato
lunedì precedente il mercoledì delle ceneri Rosenmontag si celebra il giorno principale del Carnevale
giovedì prima del mercoledì delle ceneri Weiberfastnacht [83] tipica manifestazione carnevalesca, il Carnevale delle donne
27 giugno Giorno dei sette dormienti si ricollega alla leggenda dei Sette dormienti di Efeso
ultimi due fine settimana di settembre e il primo di ottobre Oktoberfest festival popolare che si tiene a Monaco di Baviera
31 ottobre Giorno della Riforma celebra la Riforma luterana, nel 1517
9 novembre Schicksalstag (Giorno del Destino) commemorazione di vari Avvenimenti tra cui la caduta del Muro di Berlino, nel 1989

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La pratica sportiva è ampiamente diffusa fra la popolazione tedesca, nel 2006 circa 27 milioni di persone facevano parte di associazioni sportive. L'ampia base trova riscontro nella classifica dei paesi con il maggior numero di medaglie olimpiche nella quale la Germania occupa la seconda posizione se si sommano quelle ottenute nel periodo della separazione in Germania Ovest e Germania Est.

Michael Schumacher, sette volte campione del mondo in Formula 1.

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Lo sport più diffuso è il calcio, la federazione calcistica tedesca (Deutscher Fußball-Bund) ha circa 6 milioni di tesserati e oltre 170.000 squadre iscritte; il maggior campionato professionistico è la Bundesliga. La Germania ha ospitato i campionati mondiali del 1974 e quelli del 2006. La nazionale tedesca è una delle più titolate al mondo; nel suo palmarès figurano, fra gli altri, 4 titoli mondiali e 3 titoli europei. In essa hanno militato campioni come Franz Beckenbauer, Gerd Müller, Lothar Matthäus, Uwe Seeler, Karl-Heinz Rummenigge, Matthias Sammer, Rudi Voeller, Jürgen Klinsmann e Miroslav Klose, capocannoniere della Nazionale tedesca con ben 71 reti.

Pallamano[modifica | modifica wikitesto]

Diffusi sono anche la pallamano il cui campionato nazionale è considerato uno dei migliori al mondo, nel 2007 la nazionale maschile è divenuta campione mondiale per la terza volta.

Hockey su prato[modifica | modifica wikitesto]

Importante affermazione tedesca anche nell'hockey su prato di cui la nazionale maschile ha vinto i mondiali nel 2002 e quella femminile il titolo olimpico nel 2004.

Automobilismo[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda gli sport motoristici l'interesse è catalizzato dalla Formula 1 (vantando campioni come Michael Schumacher, Sebastian Vettel e Nico Rosberg); la Germania ospita il Gran Premio di Germania che attualmente si svolge sul circuito di Hockenheimring.

Ciclismo[modifica | modifica wikitesto]

Seguito anche il ciclismo con campioni del passato come Rudi Altig, Jens Voigt, Erik Zabel e Jan Ullrich.

Giochi olimpici[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Germania ai Giochi olimpici.

Il primo vincitore olimpico tedesco fu Carl Schuhmann, nella lotta greco-romana, nella trave a squadre, ecc.., ai Giochi olimpici di Atene 1896.

L'atleta tedesca più titolata dei Giochi olimpici è Birgit Fischer, nella canoa/kayak, vincitrice, tra l'altro, di ben 16 medaglie d'oro mondiali con la Germania est e 9 ori mondiali con la Germania unificata..

Altri sport[modifica | modifica wikitesto]

Ampia diffusione ha il tiro a volo, la federazione nazionale ha circa 1,5 milioni di iscritti. In anni recenti ha avuto una rapida diffusione il baseball (il massimo campionato è chiamato Bundesliga) e la pallacanestro, mentre è leggermente calata la popolarità del tennis, che godeva di forte seguito negli anni ottanta e novanta sulla scorta dei successi di alcuni giocatori tedeschi come Boris Becker, Michael Stich, Steffi Graf, Anke Huber e Tommy Haas.

Eventi sportivi[modifica | modifica wikitesto]

  • Per la vela si tiene ogni anno a Kiel, nell'ultima settimana di giugno, la Settimana di Kiel, il più grande evento velico al mondo come numero di partecipanti

La prima ascensione dello Zugspitze[modifica | modifica wikitesto]

Giochi[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1907 e il 1908 venne creato a Monaco da Josef Friedrich Schmidt uno dei più noti giochi da tavolo: il Non t'arrabbiare (Mensch ärgere Dich nicht), che ha venduto oltre 70 milioni di esemplari e ancor oggi continua ad essere uno dei giochi tedeschi più famosi e popolari.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Statistisches Bundesamt - Ente statistico federale
  2. ^ a b Population at 81.8 million at the end of 2017 – population increase due to high immigration, su destatis.de. URL consultato il 26 agosto 2016.
  3. ^ (EN) The World Factbook, su cia.gov, Central Intelligence Agency. URL consultato l'11 marzo 2015.
  4. ^ Eccetto il Comune di Büsingen am Hochrhein che adotta il franco svizzero.
  5. ^ a b Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013
  6. ^ Tasso di fertilità nel 2010, su data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  7. ^ Luciano Canepari, Germania, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  8. ^ Germany Top Migration Land After U.S. in New OECD Ranking, Bloomberg, 20 maggio 2014. URL consultato il 29 agosto 2014.
  9. ^ La Germania è il secondo Paese donatore dopo gli Stati Uniti (TopNews, India), su topnews.in. URL consultato il 10 aprile 2008.
  10. ^ I 15 maggiori Paesi per spese militari nel 2006, Stockholm International Peace Research Institute, 2007. URL consultato il 23 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2007).
  11. ^ Il leader dell'Europe? (International Herald Tribune), su iht.com. URL consultato il 4 aprile 2008.
  12. ^ Confidently into the Future with Reliable Technology, su innovations-report.de. URL consultato il 4 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2013).
  13. ^ Fasti triumphales, römisches Siegesverzeichnis, 222 v. Chr. (englische Übersetzung)
  14. ^ James Patrick Mallory e Douglas Q. Adams, Encyclopedia of Indo-European Culture, London, Taylor & Francis, 1997, p. 417f, ISBN 978-1-884964-98-5.
  15. ^ Jill N. Claster, Medieval Experience: 300–1400, NYU Press, 1982, p. 35. ISBN 0-8147-1381-5
  16. ^ The Cambridge Ancient History, vol. 12, p. 442. ISBN 0-521-30199-8
  17. ^ Gerhard Rempel, La guerra dei trent'anni, Western New England College (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 1999).
  18. ^ Alan McFarlane, La guerra dei trent'anni (1618–48), su users.erols.com.
  19. ^ Mary Fulbrook, A Concise History of Germany, Cambridge University Press, 1991, p. 97. ISBN 0-521-54071-2
  20. ^ Martin Norman, Confederazione tedesca 1815–1866; Bandiere del mondo, su fotw.net. URL consultato il 7 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2007).
  21. ^ J. Lee Stephen, Europe, 1890–1945, Routledge, 2003, p. 131. ISBN 0-415-25455-8
  22. ^ Das Ermächtigungsgesetz 1933, Deutsches Historisches Museum. URL consultato il 12 settembre 2008.
  23. ^ Roderick Stackelberg, Hitler's Germany: origins, interpretations, legacies, Routledge, 1999, p. 103, ISBN 0-415-20114-4.
  24. ^ Scheck Raffael, Creazione di una dittatura: La stabilizzazione del potere nazista, Colby College. URL consultato il 12 luglio 2006.
  25. ^ Industrie und Wirtschaft, Deutsches Historisches Museum. URL consultato il 12 settembre 2008.
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  34. ^ Il treno tedesco potrebbe frenare l'Europa con il calo demografico, su loccidentale.it. URL consultato il 25 maggio 2013.
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  37. ^ Bevölkerung und Erwerbstätigkeit: Bevölkerung mit Migrationshintergrund – Ergebnisse des Mikrozensus 2010, p. 64 statistics
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