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Quarta Repubblica francese (1946-1958)


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Quatrième République française
Quatrième République française – Bandiera Quatrième République française - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Motto: Liberté, Egalité, Fraternité
Quatrième République française - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Repubblica francese
Nome ufficiale République française
Lingue ufficiali francese
Lingue parlate
Inno La Marseillaise
Capitale Parigi
Dipendenze Francia Impero coloniale francese,

Francia Protettorato francese della Saar

Politica
Forma di Stato Repubblica
Forma di governo Repubblica parlamentare
Chef de l'État Français e Président du Conseil Vincent Auriol (1946-1954)
René Coty (1954 - 1958)
Organi deliberativi Parlamento bicamerale: Assemblea nazionale e Senato
Nascita 13 ottobre 1946 con Vincent Auriol
Causa Approvazione della Costituzione della Quarta Repubblica
Fine 7 maggio 1958 con René Coty
Causa Charles de Gaulle è richiamato al potere e instaura la Quinta Repubblica
Territorio e popolazione
Bacino geografico Francia, Africa, Asia, America del Sud, Oceania
Territorio originale Francia
Massima estensione 543.965 km² (circa 13.000.000 aggiungendo i possedimenti coloniali) nel 1947-1954
Popolazione 44.563.043 nel 1958
Economia
Valuta Franco francese
Risorse cereali, vino, carbone, acciaio
Produzioni grano, vino, carni, latticini, automobili, prodotti siderurgici e chimici
Commerci con Repubblica Federale Tedesca, Belgio, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito
Esportazioni carni, vino, acciaio, automobili, prodotti chimici e siderurgici
Importazioni cacao, caucciù, caffè, arachidi, riso
Religione e società
Religioni preminenti cattolicesimo
Religioni minoritarie ebraismo, islamismo sunnita
Evoluzione storica
Preceduto da Francia Gouvernement provisioire de la République française
Succeduto da Francia Quinta Repubblica (Francia)
Questa voce è parte della serie
Storia della Francia
Localizzazione della Francia
Voci principali

Ordine cronologico

Preistoria ed età antica

Medioevo

Età moderna

Età contemporanea

Il dopoguerra


Ordine tematico

Categoria: Storia della Francia

La Quarta Repubblica francese (in francese Quatrième République) è il nome che si attribuisce allo stato che, in Francia, si venne a costituire dopo la Seconda guerra mondiale con la stesura della quarta costituzione repubblicana.

Nata il 13 ottobre 1946 con l'approvazione della nuova costituzione, per molti aspetti essa apparve nient'altro che la continuazione della Terza Repubblica francese, soprattutto considerato il quadro di uguale instabilità politica che caratterizzò le due fasi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La quarta repubblica si rivelò in poco tempo come una debole forma di governo parlamentare: in dodici anni di durata (1946-1958) vi si susseguirono ben 22 governi differenti, alcuni della durata di pochi mesi. Il sistema politico si reggeva sul Partito Comunista Francese (PCF), la Sezione Francese dell'Internazionale Operaia (SFIO) e il Movimento Repubblicano Popolare, partito moderato di centro. Tutte e tre le forze politiche riscuotevano sostanzialmente uguali percentuali di consenso, non consentendo la creazione di una forza maggioritaria nel paese e favorendo invece la collaborazione tra i due partiti di sinistra in un primo tempo. In seguito, con l'estromissione dei comunisti e la fine della collaborazione dei partiti della resistenza, si venne a creare un polo di centro-sinistra, che puntava a escludere le ali estreme.

Nel 1946 Charles De Gaulle, personaggio chiave della riscossa francese nella seconda guerra mondiale e figura più carismatica dello scenario politico, in aperta polemica col "sistema dei partiti", dichiarava di voler superare l'attuale regime parlamentare. Nel 1947 fondò il Raggruppamento del Popolo Francese (RPF), che intendeva superare la divisione tradizionale tra le forze della sinistra e della destra politiche e riunire i numerosi seguaci gollisti. Anche se questi ultimi crescevano, lo scenario parlamentare doveva fare i conti con una tenuta del Partito comunista.

Durante questo periodo ci fu comunque una grossa crescita economica, ma lo scenario interno francese cominciò ad essere interessato dalle conseguenze della decolonizzazione. La Francia deteneva ancora infatti un grosso impero coloniale in Africa e in Asia (in Indocina in particolare): in breve tempo la Francia perse i possedimenti indocinesi ed iniziò a fare i conti con la richiesta d'indipendenza dell'Algeria. La sconfitta nella guerra di Indocina nel 1954 (con la perdita di Dien Bien Phu) fu inferto un grave colpo alla Quarta Repubblica. Gli accordi di Ginevra del 1954 sanzionarono la perdita dei possedimenti francesi nell'area. Particolarmente preoccupante appariva la situazione in Algeria, dove il Fronte di Liberazione Nazionale algerino (FLN) era in aperta ribellione contro le autorità francesi, che risposero alla guerriglia algerina con l'inizio di un'escalation militare. Nel 1956 il governo di Guy Mollet dovette riconoscere l’indipendenza di Marocco e Tunisia e pochi mesi dopo dovette registrare la scottante umiliazione da parte dell'Egitto durante la crisi di Suez.

La minoranza bianca dei coloni francesi (pieds noirs) era particolarmente ostile all'idea di abbandonare l'Algeria. L'opinione pubblica francese d'Algeria mostrò sentimenti di forte ostilità verso il governo francese. Quando il presidente del consiglio designato Pierre Pflimlin fece l'incauta dichiarazione, su un quotidiano locale alsaziano, in cui si dichiarava convinto della necessità di avviare trattative per porre fine alla guerra, una imponente manifestazione patriottica (composta da ultras) fu organizzata ad Algeri (maggio 1958) per chiedere le dimissioni del "traditore" Pflimlin e convocare un "comitato di salute pubblica" insurrezionale nella colonia. La protesta dell'8 maggio si concluse con diversi incidenti e l'assalto al palazzo del governatorato. I comandi militari prendevano di fatto il possesso della colonia il 13 maggio (il giorno dopo sarebbe entrato incarica il governo Pflimlin). I generali Raoul Salan e Jacques Massu, che guidavano i comitati patriottici, lo stesso 13 maggio chiesero apertamente al presidente francese René Coty (per tramite del capo delle forze armate Paul Ély) che il generale De Gaulle (che rispose due giorni dopo alla chiamata invocando la fine del "regime dei partiti") ottenesse di formare un governo di unione nazionale, in caso contrario essi minacciavano di attuare la marcia su Parigi e porre fine all'istituzione repubblicana. La candidatura del generale De Gaulle venne approvata dal parlamento francese il 29 maggio. De Gaulle era l'ultimo capo del governo eletto della storia francese.

In un clima politico di forte instabilità e di sostanziale ingovernabilità, col grave pericolo di ulteriori rovesci nelle colonie e di spinte autoritarie nel paese, il 3 giugno 1958 De Gaulle (nominato Presidente del Consiglio il 1º giugno) chiese e ottenne di riformare la Costituzione dando vita a un sistema che sbilanciava il potere esecutivo sul presidente della Repubblica, compensandolo però con l'attribuzione di altrettanto forti prerogative al parlamento. Il 5 ottobre successivo, grazie all'apporto decisivo dello stesso De Gaulle, venne approvata la nuova costituzione che trasformava la Francia in una repubblica semipresidenziale.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Quinta Repubblica francese e Elezioni presidenziali in Francia del 1958.

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