Ignác Semmelweis

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Ignác Fülöp Semmelweis, disegno a penna di Jenő Doby, 1860

Ignác Fülöp Semmelweis (Buda, 1º luglio 1818Döbling, 13 agosto 1865) è stato un medico ungherese.

Svolse i suoi studi di medicina presso l'università di Pest e a Vienna[1]. Per il suo importante contributo nello studio delle trasmissioni batteriche da contatto e specialmente nella prevenzione della febbre puerperale è conosciuto anche come il Salvatore delle Madri[2]. Nel 2013 l'UNESCO ha deciso di inserire alcuni documenti sulla scoperta di Semmelweis nel registro della Memoria del mondo.[3] Dal 1969, l'università di Budapest che, all'epoca della sua morte si chiamava "Reale Università ungherese di Scienza (Magyar Királyi Tudományegyetem)" è stata rinominata "Università Semmelweis (Semmelweis Egyetem)" in suo onore.[4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La formazione[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Buda ed il luogo di nascita, Tabán negli anni 1800
Ritratto del bambino Semmelweis dal 1830 dal pittore Lénart Landau (1790–1868)

Ignác Semmelweis nacque a Tabán, vecchio quartiere commerciale di Buda, allora ancora diviso da Pest. Quinto di nove figli del droghiere József Semmelweis e Terézia Müller. Il padre, grazie alle proprie qualità personali, ma anche a seguito del matrimonio con Terézia, figlia di un facoltoso produttore di carrozze, raggiunse ricchezze tali da assicurare un'esistenza agiata e dignitosa alla sua famiglia. Ignác fu iscritto al Ginnasio cattolico all'età di undici anni e fu uno studente industrioso e capace, anche se non imparò mai in maniera corretta la lingua ungherese e la sua parlata per tutta la vita avrebbe avuta una chiara inflessione regionale tedesca. Nel 1837, all'età di diciannove anni, si iscrisse alla facoltà di legge all'Università di Vienna: suo padre voleva che diventasse giudice militare. Cominciò a studiare, ma un giorno ebbe occasione di accompagnare un amico, studente in medicina ad una dissezione in sala anatomica: la Scuola anatomopatologica di Vienna a quell'epoca era nel suo momento magico. Nei giorni successivi seguì ancora il suo amico alle lezioni di medicina, finché capì qual era la sua vera passione. Cambiò così facoltà e si iscrisse a Medicina, alla famosa Scuola Medica Viennese, dove lavoravano tre eminenti medici che avranno grande influenza nella sua vita: Karl von Rokitansky, titolare della cattedra di Anatomia patologica, Josef Škoda, clinico leader della Scuola che stava dando grande impulso alla pratica dell'auscultazione e della percussione ed infine Ferdinand von Hebra, celebre dermatologo, in quel tempo allievo degli altri due e che diventerà il più devoto amico di Ignác. Si laureò nel 1844, con una breve tesi sulla "Vita delle piante". Affascinato dalla ricerca che veniva fatta in Anatomia patologica, fece domanda per un posto di assistente di Jacob Colletschka, un discepolo di Rokitansky, ma la sua domanda venne respinta. Chiese allora di diventare assistente di Joseph Škoda, ma questi aveva già promesso il lavoro ad un altro medico. Fu così che il giovane Ignác si rivolse all'ostetricia, che a quel tempo non occupava un posto di prestigio nella gerarchia accademica della medicina europea. Iniziò così a frequentare la clinica di ostetricia, ma ottiene anche da Rokitansky il permesso di dissezionare i cadaveri delle donne morte per malattie e operazioni ginecologiche, imparando così i nuovi metodi di osservazione e di analisi. Nel 1846 divenne dottore in chirurgia ed ostetricia.

L'assistentato e l'illuminante scoperta[modifica | modifica wikitesto]

Ospedale San Rocco a Pest
Le nozze dei Semmelweis (1857)
Nel 1857 sposò Mária Weidenhoffer

Diventato dottore in Chirurgia ed Ostetricia, nel 1846 ottenne anche l'incarico per due anni di assistente effettivo del dottor Joann Klein, che dirigeva la prima divisione della clinica ostetrica all'Ospedale generale di Vienna (Allgemeines Krankenhaus der Stadt Wien), il più moderno ospedale europeo inaugurato nel 1784 dall'imperatore Giuseppe II. All'inizio della sua fondazione la clinica ostetrica dell'Allegemeines era diretta dal dottore Joann Boër. Dotato di un grande senso di umanità per le puerpere, il dottore proibì l'insegnamento sui cadaveri delle donne e ne dissezionava i corpi solo per studiarne le patologie che avevano condotto al decesso. Durante i trent'anni della sua direzione la mortalità delle partorienti si aggirava intorno all'1%. Tutto questo cambiò quando nel 1823 la clinica fu affidata a Klein, i cui assistenti avevano l'obbligo di eseguire fino a 15-16 autopsie al giorno per poi direttamente procedere alle visite interne delle partorienti. Klein nel 1834 aveva fondato una seconda divisione di maternità usata solamente per il tirocinio delle ostetriche. Fin dall'inizio del suo assistentato, il giovane medico ungherese dedicò tutte le sue energie al lavoro in corsia e a continue dissezioni, ossessionato dall'elevato numero di decessi delle partorienti per febbre puerperale e soprattutto assillato dalla sconcertante rilevazione che il numero delle morti era di molto superiore nella clinica di Klein che non nella seconda divisione diretta dal dottor Bartch, dove a far partorire le donne erano le ostetriche.

La ricerca[modifica | modifica wikitesto]

A quell'epoca una terribile malattia caratterizzata da dolore, malessere generale e febbre elevata, conosciuta come "febbre puerperale" decimava letteralmente le puerpere ricoverate negli ospedali viennesi, così come in altri ospedali europei ed americani. Le cause venivano attribuite alle più fantasiose ipotesi:

  • i fluidi prodotti dall'utero e bloccati al suo interno, ristagnando, sarebbero andati incontro a putrefazione che diffondendosi nell'organismo ne avrebbe determinato la morte,
  • l'utero ingrossato dalla gravidanza avrebbe compresso e bloccato l'intestino provocando al suo interno il ristagno delle feci il cui imputridimento, attraverso il sistema venoso, avrebbe determinato la malattia mortale,
  • gas velenosi presenti nell'aria sarebbero stati inalati dalle donne provocando nelle stesse il blocco dei flussi uterini con conseguente putrefazione degli stessi.

Semmelweis era ossessionato da queste morti così frequenti e continuava a praticare autopsie sui cadaveri delle donne riscontrando quadri anatomo-patologici sempre uguali. Ma la cosa che più lo disorientava era la constatazione che nel Padiglione II dello stesso ospedale, gestito non da medici ma esclusivamente da ostetriche, la mortalità per febbre puerperale era dieci volte più bassa. Il turbamento creato da questo problema aumentava la pignoleria che metteva nelle sue ricerche.

La sua prima ipotesi fu l'aria mefitica delle città che, essendo in piena rivoluzione industriale, non era proprio purissima. Raccolse così dati sulla mortalità delle puerpere per febbre in città, in campagna ed in ospedale. La mortalità era maggiore in ospedale, quindi l'ipotesi non trovò conferma. La sua seconda ipotesi fu che le puerpere morissero di autosuggestione a causa del prete della cappella dell'ospedale che, per dare l'estrema unzione, passava scampanellando per i corridoi. Costrinse quindi il parroco a non usare più la campanella, ma le morti rimasero costanti. Infine ebbe l'intuizione che risolse il problema.

L'intuizione[modifica | modifica wikitesto]

Nel suo libro del 1861, Semmelweis dimostra la correlazione esistente tra l'introduzione, nel 1823, dell' anatomia patologica nella clinica viennese (prima linea grigia verticale) e l'aumento delle morti per febbre puerperale. La seconda linea grigia verticale marca l'introduzione del lavaggio delle mani con soluzione di cloruro di calce (ipoclorito di calcio). La curva blu mostra la statistica dell'ostetricia di Dublino, priva di anatomia patologica nel periodo 1784-1849.

Durante l'assenza di Semmelweis tra il primo ed il secondo periodo contrattuale, un suo collega ed amico, Jacob Kolletschka, era morto a seguito di una breve malattia. Semmelweis ebbe la possibilità di studiarne la cartella clinica e fu colpito da due elementi:

  • l'autopsia praticata sul cadavere evidenziava lesioni simili a quelle che si riscontravano sulle donne morte per febbre puerperale;
  • Kolletschka solo qualche giorno prima si era ferito nel corso di una autopsia praticata sul cadavere di una di queste mamme.

Ciò fu sufficiente a Semmelweis per giungere ad un'ipotesi, straordinaria per l'epoca: la febbre puerperale è una malattia che viene trasferita da un corpo all'altro a seguito del contatto che i medici e gli studenti presenti in reparto hanno prima con le donne decedute (su cui praticano autopsia) ed immediatamente dopo con le partorienti che vanno a visitare in corsia.

Era una teoria sconvolgente per i tempi. Per dimostrarla il giovane Semmelweis mise in atto una banale disposizione: tutti coloro che entravano nel Padiglione I sarebbero stati obbligati a lavarsi le mani con una soluzione di cloruro di calce (ipoclorito di calcio). A questo aggiunse la disposizione che tutte le partorienti cambiassero le lenzuola sporche con altre pulite. I fatti gli diedero immediatamente ragione. Era il maggio 1847.

La conferma della teoria[modifica | modifica wikitesto]

Effetto della disinfezione sul numero di microbi presenti sulle mani: senza lavaggio (A), a seguito di lavaggio con sapone (B), a seguito di disinfezione con alcool (C).

Nell'anno 1846, su circa 4.000 puerpere ricoverate presso il Padiglione I ne erano morte 459 (pari all'11%) per febbre puerperale. Nel 1847, dopo l'adozione del lavaggio delle mani con cloruro di calce, su 3.490 pazienti ne morirono 176 (pari al 5%) e l'anno successivo la percentuale si attesterà intorno all'1%, la stessa da sempre del Padiglione II.

Questi dati avrebbero potuto suscitare se non entusiasmo almeno interesse o curiosità, invece gli attirarono gelosia, invidia e risentimenti vari. Il suo direttore trovava irritanti le iniziative di questo straniero ungherese, per giunta nazionalista (partecipò con entusiasmo ai moti del 1848) e che si arrogava il diritto di emanare disposizioni che non gli competevano, offensive per il personale (l'obbligo di lavarsi le mani) ed onerose per le pazienti (cambio delle lenzuola) e non gli fece rinnovare il contratto. L'appoggio di alcuni amici - Josef Škoda, Ferdinand von Hebra, del suo vecchio maestro e grande patologo Rokitansky - servì solo in parte ad aiutarlo a diffondere le nuove teorie, osteggiate dal mondo medico che per principio rifiutava di ammettere che i medici stessi potessero essere degli "untori". Uno dei suoi più accaniti oppositori fu Rudolf Virchow, considerato il padre dell'istologia moderna.

Ricovero in manicomio e morte[modifica | modifica wikitesto]

Ci vorranno più di quarant'anni prima che la scoperta di Semmelweis venga accettata e applicata in modo generalizzato, la dimostrazione della contaminazione batterica fu data da Pasteur solo nel 1864. Pima di allora, le scoperte di Semmelweis vennero screditate e le morti ripresero ad essere ingenti. Il povero dottore Semmelweis venne licenziato dall'ospedale di Vienna, nonostante i positivi risultati, per aver dato disposizioni senza averne l'autorità. Tornato in Ungheria applicò lo stesso metodo all'ospedale di San Rocco a Pest, ottenendo anche qui un abbassamento significativo dei nuovi casi di febbre puerperale. Ciononostante la comunità scientifica dell'epoca gli si scagliò contro e Semmelweis finì per essere ricoverato in manicomio[5], dove morì nel 1865, a causa delle percosse subite forse dalle guardie dell'istituto.

Riconoscimento postumo[modifica | modifica wikitesto]

I lavori del 1879 di Louis Pasteur e del 1883 di Joseph Lister avrebbero dimostrato la grandezza delle intuizioni di Semmelweis. Mettendo fine ad uno dei più grandi esempi di pregiudizio nei confronti di un uomo geniale, la città di Budapest nel 1894 gli eresse un monumento tombale e poi nel 1906 una statua, che successivamente sarebbe stata collocata davanti all'ospedale San Rocco, e infine gli intitolò la Clinica Ostetrica dell'Università.

Già durante le più accese polemiche contro Semmelweis, l'amico Ferdinand von Hebra si era esposto in suo favore, pubblicando numerosi lavori sulle sue straordinarie scoperte ed attirandosi per questo non poche né trascurabili inimicizie. Sono sue le parole: "Quando qualcuno scriverà la storia degli errori umani ne troverà pochi più gravi di quello commesso dalla scienza nei confronti di Semmelweis."

Film[modifica | modifica wikitesto]

Alcune opere che ne descrivono la storia:

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sherwin B. Nuland, Il morbo dei dottori. La strana storia di Ignác Semmelweis, Edizioni Codice, 2004
  • Carl Gustav Hempel, Filosofia delle scienze naturali, Il Mulino 1980 (Seconda edizione)
  • Louis-Ferdinand Céline, Il dottor Semmelweis, Adelphi edizioni, 1975
  • Louis-Ferdinand Céline, Semmelweis (1818-1865), Editions Gallimard, 1952

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ignaz Philipp Semmelweis (German-Hungarian physician) - Encyclopedia Britannica
  2. ^ Semmelweis English Program - Budapest, Hungary - Ignác Fülöp Semmelweis - "The Savior of Mothers"
  3. ^ Semmelweis' discovery | United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization
  4. ^ Semmelweis University, Formerly Known As… | Semmelweis University
  5. ^ Semmelweis Orvostörténeti Múzeum, Könyvtár és Levéltár - Semmelweis Ignác - Élete

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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