Fu chiamata Margherita in onore della nonna materna, la Principessa Margherita di Connaught, Alessandrina in onore della nonna paterna, la Duchessa Alessandrina di Meclemburgo-Schwerin, e Ingrid in onore di sua madre. Dal momento che suo nonno paterno, l'allora regnante Re Cristiano X, era anche Re d'Islanda a quel tempo, e Margherita fino al 1944 fu una principessa islandese, alla Principessa fu dato, come omaggio al popolo di Islanda, un nome islandese, Þórhildur, costituito da "Thor" che significa "battaglia" o "combattere". Il nome è scritto con la lettera Þ, che è una rune superstite, ed è l'eqivalente di "th". È qualche volta anglicanizzato in Thorhildur.[1]
Al tempo della sua nascita, solo i maschi potevano salire al trono di Danimarca, a causa dei cambiamenti nelle leggi di successione emanate nel 1850 quando il ramo Glücksburg fu scelto a succedere. Poiché non aveva fratelli, si ipotizzò che suo zio, il Principe Knud un giorno sarebbe salito al trono.
Il processo di cambiamento della costituzione cominciò nel 1947, non molto tempo dopo che suo padre salì al trono e diventò chiaro che la regina Ingrid non avrebbe avuto altri figli. La popolarità di Federico e delle sue figlie e il ruolo più importante delle donne nella vita danese avviò il complicato processo di modificare la Costituzione.Tale proposta doveva essere approvata da due parlamenti in successione e poi da un referendum, che si tenne il 27 marzo 1953. Il nuovo Atto di Successione consentì la successione femminile al trono di Danimarca, secondo la preferenza di primogenitura maschile, dove una femmina può salire al trono solo se non ha fratelli. La Principessa Margherita perciò divenne erede presuntiva.
Al suo diciottesimo compleanno, il 16 aprile 1958, all'erede presunta fu dato un seggio nel Consiglio di Stato, e la Principessa successivamente presiedeva le riunioni del Consiglio in assenza del Re.
La Regina Margherita parla correntemente la sua lingua nativa, il danese; parla correttamente la lingua nativa di suo marito, il francese; nonché inglese, svedese e tedesco.[3]
Il 10 giugno 1967, la Principessa Margherita sposò un diplomatico francese, il Conte Henri de Laborde de Monpezat, nella Chiesa di Holmen a Copenaghen. Laborde de Monpezat ricevette l'appellativo ed il titolo di "Sua Altezza Reale il Principe Henrik di Danimarca" dovuta alla sua nuova posizione di consorte dell'erede presunta al trono danese.
Margherita partorì il suo primogenito il 26 maggio 1968. Per tradizione, il re danese era alternativamente chiamato o Federico o Cristiano. La Regina scelse di mantenere questa tradizione dall'ipotesi di essere un re di nome Cristiano, e chiamando così il suo primogenito Federico. Un secondo figlio, Joachim, nacque il 7 giugno 1969.
Poco dopo che Re Federico IX aveva pronunciato il suo Discorso di Capodanno alla Nazione sul volgere dell'anno 1971/72, si ammalò. Alla sua morte 14 giorni dopo, il 14 gennaio 1972, Margherita gli succedette sul trono come Regina Margherita II di Danimarca, diventando il primo sovrano donna sotto la nuova legge di successione. Fu proclamata regina dal balcone del Palazzo di Christiansborg dal Primo MinistroJens Otto Krag il 15 gennaio 1972. La Regina scelse come motto: L'aiuto di Dio, l'amore del popolo, la forza della Danimarca.[3]
Il 14 gennaio 2012, la Regina Margherita II ha celebrato il suo 40º anno sul trono. Ciò è stato caratterizzato da un corteo in carrozza e numerose interviste televisive.
Il Regno di Danimarca è una monarchia costituzionale, il che significa che il sovrano non può promulgare leggi di sua volontà. Anche se la regina deve firmare tutte le bozze di legge prima che diventino tali, le leggi sono valide solo se controfirmate da un ministro. Come capo di Stato, la regina partecipa nella formazione di un nuovo governo.
Dopo le consultazioni coi rappresentanti dei partiti politici, il capo del partito che detiene la maggioranza nel Parlamento danese viene invitato a formare un nuovo governo. Una volta che questo è formato, il sovrano lo legittima formalmente. Inoltre, è la regina ad essere il vero capo del governo e perciò presiede al Consiglio dei ministri, in cui le proposte di legge passate dal Parlamento diventano legge.
Il Primo Ministro della Danimarca e il ministro degli Esteri danese dialogano frequentemente con la regina per informarla sugli ultimi sviluppi politici. La sovrana tiene regolari incontri con i capi di Stato stranieri e compie visite di stato all'estero. Riceve anche ogni ambasciatore dai paesi stranieri rappresentati in Danimarca.
I compiti fondamentali della regina sono di rappresentare lo Stato all'estero e di essere simbolo di unione nel Paese. La regina onora quest'ultimo compito partecipando a mostre, avvenimenti culturali, esibizioni, anniversari, commemorazioni ecc. Dato che è una figura politica non eletta, non prende parte nei partiti politici e non esprime opinioni politiche. In aggiunta ai suoi ruoli all'interno del Paese, la regina è anche Comandante in Capo del Reggimento Reale.
La regina Margherita ha la reputazione di essere uno dei sovrani più moderni e progressisti d'Europa. Concede senza problemi interviste televisive.
La regina è anche una conosciuta e acclamata pittrice, e ha tenuto molte mostre dei suoi lavori. Si dice spesso che, non fosse stata regina, avrebbe potuto essere tranquillamente considerata un'artista di professione. Le sue opere sono state usate per l'edizione danese de Il Signore degli Anelli, pubblicata nel 1977 e ristampata nel 2002. È anche una brava traduttrice: ha infatti curato una traduzione danese de Il Signore degli Anelli. Inoltre ha disegnato personalmente alcuni dei suoi vestiti.
Un passo della biografia autorizzata della regina (intitolata "Margrethe", 2005) mostra la sua antipatia per l'Islam fondamentalista: "L'Islam ci sta sfidando in questi anni - globalmente così come localmente. È una sfida che dobbiamo prendere seriamente, abbiamo lasciato questo problema in disparte per troppo tempo, perché siamo troppo tolleranti e pigri. Ma ora dobbiamo mostrare la nostra opposizione all'Islam e, dobbiamo, allo stesso tempo, correre il rischio di farci etichettare, perché ci sono cose per le quali non va mostrata tolleranza. E quando siamo tolleranti, dobbiamo sapere se è per convenienza o per convinzione."
Comunque, la frase "Dobbiamo far vedere la nostra opposizione all'Islam" è stata tradotta male. La giusta traduzione sarebbe: "Dobbiamo mostrare un'alternativa al totalitarismo, che è uno degli aspetti dell'Islam". Anche Abul Mohammad Shehada, direttore del Al-Aqsa Cultural Center, ha espresso incredulità sul passo del libro, affermando: "È impossibile per una regina conosciuta per la sua moderazione e tolleranza attaccare l'intero Islam".
Nel suo discorso di fine anno del 1984, la regina ha raccomandato al popolo danese di ricordare di essere gentili e ospitali con gli immigrati.
Nel 2008 la Regina ha annunciato che i suoi discendenti in linea maschile avrebbero portato l'ulteriore titolo di Conte di Monpezat, che ereditavano dal marito e consorte della Regina, Henri Marie Jean André Conte de Laborde de Monpezat.[4]